18 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Grasso, obesità e metabolismo

Obesità, ecco il cerotto brucia grassi che scioglie le maniglie dell’amore

Scienziati creano uno speciale cerotto, ricoperto di micro-aghi che brucia i grassi e combatte sovrappeso e obesità. Vantaggi anche sul metabolismo e il diabete

Obesità e diabete, arriva il cerotto che brucia i grassi
Obesità e diabete, arriva il cerotto che brucia i grassi Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Combattere sovrappeso, le cosiddette maniglie dell’amore, obesità e perfino il diabete con un ‘cerotto’ da fachiro. Il rimedio è stato sviluppato dai ricercatori del Columbia University Medical Center (Cumc) e della University of North Carolina, ed è un dispositivo ricoperto di micro-aghi che permettono di far penetrare nella pelle i principi attivi che combattono il grasso localizzato, attraverso nanoparticelle appositamente predisposte. L’azione avviene sul grasso bianco, quello ‘dannoso’, modificandone la composizione e facendolo invece divenire grasso bruno, quello ‘buono’ che brucia le calorie per produrre calore non permettendo dunque il deposito del grasso. Questo tipo di grasso stimola anche il metabolismo, per cui risulta utile anche nel contrastare il diabete.

Un grasso attivo
A differenza di quello bianco, che si accumula nel corpo e resta lì, quello bruno è invece metabolicamente attivo e non crea problemi di salute, anzi. Il grasso bruno è un grasso molto presente nei neonati, che tuttavia si riduce a mano a mano che l’organismo cresce. L’azione del grasso bruno si esplica in modo naturale, specie quando ci si espone alle basse temperature. Per combattere l’obesità in clinica, si utilizzano sistemi che simulazione l’azione del grasso bruno, tuttavia non sono esenti da numerosi effetti collaterali, non essendo appunto un processo naturale, ma indotto. «Ci sono diversi farmaci clinicamente disponibili che promuovono l’imbrunimento del grasso, ma tutti devono essere somministrati sotto forma di pillole o iniezioni – spiega invece Li Qiang, professore associato di patologia e biologia cellulare presso il CUMC –  Questo espone tutto il corpo ai farmaci, che possono portare a effetti collaterali come un’irritazione dello stomaco, l’aumento di peso e fratture ossee. Il nostro cerotto sembra attenuare queste complicazioni recapitando la maggior parte dei farmaci direttamente al tessuto grasso».

La tecnologia
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica ACS Nano, e riporta come sia stata sviluppata questa tecnologia: i ricercatori hanno incapsulato i principi attivi all’interno di nanoparticelle da 250 nm di diametro. Queste poi sono inserite in una specie di cerotto da un centimetro quadrato di superficie, tutto ricoperto di micro-aghi. Il cerotto, una volta applicato sulla cute non provoca dolore, ma i micro-aghi riescono a bucare la pelle e a far penetrare i principi attivi che vengono rilasciati in modo graduale nei tessuti sottostanti.

Lo studio
Al momento i ricercatori hanno testato il cerotto su modello animale: un gruppo di topi obesi. Ottenendo buoni risultati. Nello specifico, il cerotto veicolava nanoparticelle al rosiglitazone e al CL 316243, che è un agonista dei recettori beta adrenergici attivo solo negli animali. I topi utilizzati nello studio sono stati suddivisi in due gruppi: il primo atto a ricevere l’azione del cerotto con i principi attivi da un lato del corpo; il secondo, facente da gruppo di controllo, riceveva soltanto il cerotto senza principi attivi in entrambi i lati del corpo.

I risultati
Al termine dei test si è osservato che i topi obesi trattati con i cerotti contenenti i principi attivi mostravano in quel lato una riduzione del 20% del tessuto adiposo, a differenza di quanto avveniva sul dove era stato applicato il cerotto placebo. Oltre a ciò si è scoperto che i livelli di glicemia erano ridotti rispetto al gruppo di controllo. Quando infine si è ripetuto il test su topi non obesi, si è osservato come il trattamento – in particolare con uno dei due farmaci – aumentasse rispetto al gruppo di controllo il consumo di ossigeno di circa il 20%, che è un chiaro segno dell’attività metabolica. Un’ulteriore verifica genetica ha evidenziato che nel tessuto adiposo sottostante al punto dove era stato applicato il cerotto, vi era una maggiore quantità di geni associati al grasso bruno: una prova che a livello genetico vi era stato un imbrunimento del grasso, che prima era bianco.

Gli effetti sull’uomo
Dal modello animale, il prossimo passo sarà quello di avviare studi clinici sull’uomo. Tuttavia, i ricercatori dovranno prima stabilire quale sia il farmaco – o una combinazione – che stimoli l’imbrunimento del grasso localizzato e attivare il metabolismo. Ma si dicono ottimisti e prevedono di trovare la soluzione al più presto. «Riteniamo che saranno in molti ad accogliere con favore la notizia di una possibile alternativa non invasiva alla liposuzione, e cioè quella di ‘sciogliere’ il grasso localizzato, come quello sui fianchi attraverso uno speciale cerotto medicato – conclude il prof. Qiang – In più questo presidio, nel nostro studio, è risultato sicuro ed efficace non solo nel trattare l’obesità, ma anche problemi metabolici correlati, come il diabete».