19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Zanzare scatenate

Malaria e altre infezioni, le zanzare ormai minacciano l'uomo

La malaria tiene ormai banco. Sono in molti a fare ipotesi, ma per ora nessun dato certo. Anche l’Istituto Superiore di Sanità intende dire la sua e fare il punto della situazione. Ma la malaria in Italia, c’è o non c’è?

Disinfestazione dalle zanzare, ormai un pericolo per l'uomo
Disinfestazione dalle zanzare, ormai un pericolo per l'uomo Foto: Shutterstock

ROMA – Anche l’Istituto Superiore di Sanità vuole dire la sua a proposito della malaria. Un dibattito che si è scatenato dopo la tragica morte della piccola Sofia Zago, 4 anni di Trento, avvenuta a Brescia. Ma la domanda che ora in molti si pongono, visto che pare escluso il contagio da parte di soggetti malati, in Italia la malaria c’è ancora o no? Il dubbio che non sia mai stata del tutto eradicata sorge ‘spontaneo’, come direbbe qualcuno. Perché se nella penisola non ci sono davvero zanzare anofele che portano il parassita, cosa sta davvero accadendo?

Il parere dell’ISS
Mentre si attendono risposte, l’ISS fa il suo punto della situazione. «A seguito del decesso per malaria di una bambina di 4 anni, avvenuta il 4 settembre scorso negli Spedali Civili di Brescia, il Ministero della Salute ha avviato un’indagine – si legge nel comunicato – Al momento è stato accertato che la causa del decesso è la malaria cerebrale, mentre sono ancora in corso le indagini per identificare l’origine dell’infezione». Se dunque l’origine dell’infezione è ancora sconosciuta, ci deve essere qualcosa che non quadra. In tanti, forse troppi, hanno già espresso il proprio parere, ma di ‘prove’ neanche l’ombra. Ci si domanda se alla fine queste verranno proposte, e quali saranno, senza arrampicarsi sugli specchi.

Lo scenario
«Durante il mese di agosto – prosegue l’ISS – la bambina è stata ricoverata negli ospedali di Portogruaro (13 agosto) e di Trento (16-21 agosto e poi 31 agosto), prima per un episodio di diabete infantile e, il 31 agosto, per quella che si pensava essere una faringite. Il 2 settembre, a seguito di un nuovo ricovero, è stata rilevata la presenza del Plasmodium falciparum (uno degli agenti eziologici della malaria umana) nel sangue della bambina e la piccola è stata trasferita agli Spedali Civici di Brescia, una struttura di riferimento per la cura delle malattie tropicali.
Da subito l’attenzione si è concentrata sulla possibilità che l’infezione contratta dalla bambina fosse collegata al ricovero per malaria di alcuni componenti di un nucleo familiare di rientro da una vacanza in Burkina Faso, ricoverati all’ospedale di Trento negli stessi giorni in cui si trovava la piccola». Ma se tutti (gli ‘esperti’) dicono che la malaria non si può trasmettere da uomo a uomo per contatto, allora che cosa significa?

Le trappole sono state inutili
«Per verificare l’eventuale presenza di zanzare anofele (Anopheles è il genere responsabile della trasmissione della malattia) negli stessi giorni in cui era ricoverata la bambina, nei giorni scorsi sono state piazzate quattro trappole per zanzare anofele nel reparto di pediatria di Trento. L’esito della ricerca è risultato negativo, tuttavia non si può escludere che ce ne fossero durante il ricovero della piccola». Quindi questo significa che in giro ci possono essere zanzare infette?

Il responsabile e le indagini
«I risultati delle prime indagini di laboratorio hanno rivelato che il parassita responsabile della malaria sia nella bambina deceduta che nei componenti della famiglia di ritorno dal Burkina Faso è il Plasmodium Falciparum – si legge ancora nel comunicato – Attualmente, all’Istituto Superiore di Sanità si sta completando il campionamento necessario per espletare tutte le indagini e valutare quali siano state le vie di trasmissione possibili. Saranno quindi effettuate analisi molecolari in grado di verificare l’identità tra i ceppi da cui è stata infettata la bambina e quella degli altri pazienti ricoverati negli stessi giorni colpiti dallo stesso parassita. Le indagini molecolari richiederanno alcuni giorni perché siano completate». In sostanza, tra un po’ si potrà forse sapere se il parassita che ha uccisa la piccola Sofia è lo stesso che ha colpito la famiglia ricoverata a Trento durante quei giorni. Ma questo, probabilmente, non spiegherà se la malaria c’è o non c’è in Italia. Tuttavia, quello che più desta perplessità è che in una società così ‘evoluta’ o super-tecnologica, un minuscolo insetto come la zanzara possa detenere un potere così elevato, tanto da mettere in discussione, o in pericolo, la vita delle persone. Non sarebbe ora il caso di prendere qualche, serio, provvedimento? Di prendere atto della situazione e magari intervenire una volta per tutte per tenere sotto controllo questa sorta di arma biologica, nonché, più pragmaticamente, fonte di grande fastidio? In molti forse se lo augurano, dato che ormai non si tratta più di semplice prurito.