29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Cervello e zuccheri

Lo zucchero fa invecchiare il cervello. Attenzione anche alle bibite «light»

Uno studio mostra che l’assunzione di bibite zuccherate o diet con edulcoranti, possono aumentare il rischio di, Alzheimer, demenza e ictus. E il cervello invecchia, diminuendo il proprio volume

Bibite dolci possono danneggiare il cervello
Bibite dolci possono danneggiare il cervello Foto: Shutterstock

BOSTON – I ricercatori dell’Università di Boston hanno condotto due studi per valutare l’impatto sul cervello delle bibite zuccherate e diet o light (edulcorate con dolcificanti). I risultati, pubblicati sulle riviste Stroke e Alzheimer’s & Dementia, mostrano – con una certa cautela – che l’assunzione di zuccheri può essere causa di Alzheimer, demenza e ictus.

Gli studi
Per il primo studio i ricercatori hanno coinvolto 4.000 soggetti che sono stati sottoposti a test per valutare le capacità cognitive e risonanza magnetica per immagini (MRi) per esaminare i possibili danni da assunzione di zuccheri e dolcificanti. L’analisi dei dati ha permesso agli autori di osservare che chi beveva almeno due bibite al giorno aveva un volume del cervello ridotto e una peggiore memoria (con evidente rischio di Alzheimer), rispetto a coloro che consumavano una bibita meno di una volta a settimana. Anche chi beveva una sola bibita al giorno presentava una riduzione del volume del cervello, per cui era comunque a rischio.
Nel secondo studio, i ricercatori hanno valutato la salute del cervello di un gruppo di persone che erano state vittime di un ictus o che avevano ricevuto una diagnosi di demenza. Si è così scoperto che chi beveva una o più bevande zuccherate o light al giorno aveva un rischio tre volte maggiore di essere vittima di un ictus o demenza precoce.

Correlazione
Nonostante i risultati, i ricercatori impongono cautela. «Questi studi dimostrano una correlazione, ma non un rapporto di causa/effetto – specificano infatti gli autori – Ci sono diverse teorie sul possibile legame tra bibite diet e demenza, ma servono più ricerche».

Sempre meglio l’acqua
Anche se la pubblicità spesso cerca di influenzare le nostre scelte facendoci credere che bere certe bevande è meglio, alla fine la ‘bevanda’ migliore è e rimane sempre l’acqua. Ne sono convinti anche gli autori dei due studi. «Non è la prima volta che il consumo di zucchero è stato legato a problemi che riguardano il cervello – fa notare Sudha Seshadri, autore principale – Questi studi non sono esaustivi, ma i dati sembrano solidi. Sembrerebbe che non ci siano molti lati positivi nel consumare bevande zuccherate e che sostituire lo zucchero con alternative artificiali non sia d’aiuto. Forse la cara vecchia acqua è qualcosa a cui dobbiamo abituarci».