27 agosto 2025
Aggiornato 18:30
Salute, cosmetici e inquinamento

Profumi, saponi e shampoo possono essere una minaccia per la salute e l’ambiente

I prodotti per l’igiene personale possono contenere molecole profumate altamente inquinanti per l’ambiente e pericolose per la pelle e l’apparato respiratorio

I profumi dei detergenti sono pericolosi per la salute e l'ambiente
I profumi dei detergenti sono pericolosi per la salute e l'ambiente Foto: Shutterstock

VENEZIA - Un tempo erano solo le donne a volte troppo attente al proprio aspetto a riempire pelle e capelli di prodotti profumati. Oggi gli uomini non sono da meno. Anzi, c’è chi ritiene lo siano ancor più delle femmine. Quello che è certo è che sempre di più si utilizzano prodotti cosmetici e profumieri con un forte impatto sulla salute umana e ambientale non indifferente.

Il pericolo è ovunque: dai profumi artificiali agli shampoo
Le molecole sintetiche profumate sono pressoché ovunque: dai profumi agli shampoo. Quelli che riteniamo prodotti di bellezza, infatti, sono decisamente pieni di tali sostanze. E non pensiate che quelli ritenuti ‘naturali’ siano da meno. Se è pur vero che presentano quantità inferiori di sostanze chimiche dannose o cancerogene, alla maggior parte di questi vengono comunque aggiunti profumi artificiali. Il motivo per cui ciò accade è molto semplice: i profumi naturali – come gli oli essenziali – hanno una durata di gran lunga inferiore, un minor potere ‘fissante’ e un costo altissimo. Quindi anche se in quelli definiti naturali vi è la dicitura ‘‘con oli essenziali naturali’’, se verificate in etichetta quasi sempre saranno presenti anche molecole sintetiche.

Danni per l’ambiente
Alcuni scienziati hanno esaminato in maniera approfondita i canali di Venezia scoprendo che alcune molecole aggiunte nel 90% percento dei prodotti cosmetici e profumieri sono dei veri e propri contaminanti per l’ambiente con un impatto a lungo termine sul nostro ecosistema. Tali molecole spesso vengono identificate in etichetta con il nome di ‘‘profumi’’ o ‘‘fragranze’’. Se si osservano con attenzione le etichette si può scoprire che si trovano all’interno di saponi, detergenti intimi, shampoo e la maggior parte dei prodotti per l’igiene personale.

Concentrazioni simili a quelle delle acque reflue
Dai risultati dell’indagine condotta dai ricercatori è emerso che le molecole profumate si trovano persino lontano dai centri abitati, anche se nei canali vicini alle abitazioni la quantità è 500 volte superiore. I campioni raccolti in condizioni di bassa marea hanno identificato concentrazioni e livelli di inquinamento identici a quelli delle acque reflue.

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    Non solo dopobarba, ora gli uomini passano seriamente e massicciamente ai cosmetici. L’uomo moderno è come, se non di più, vanitoso come la donna. Antirughe, scrub, lozioni, deodoranti e profumi sono solo alcuni dei prodotti che l’uomo oggi acquista e, spesso, nasconde alla vista di lei.

Composti nocivi
«Lo studio conferma che le fragranze vengono rilasciate continuamente nei canali di Venezia, sia durante l’alta marea che la bassa in pieno centro storico e nella laguna», spiega Marco Vecchiato, dell’Università Ca ‘Foscari di Venezia. È bene sottolineare che uno dei composti trovati in maggior quantità e con più frequenza nelle acque della laguna era il salicilato benzilico. Si tratta di un composto chimico – reperibile in etichetta con il nome di benzil salicilato o Benzyl 2-hydroxybenzoate – un estere benzilico derivato dall’acido salicilico. Viene aggiunto a molti cosmetici – anche creme solari – grazie alla sua capacità di assorbire i raggi UV. È inserito nella tabella dei composti allergizzanti.

I danni per la salute
Il salicilato benzilico può causare irritazioni cutanee per questo è stato inserito nell’elenco delle 26 sostanze allergizzanti a uso cosmetico. La sua percentuale nei prodotti a uso personale non dovrebbe superare lo 0,1% – sei si tratta di un prodotto che si può risciacquare.

La pericolosità dei profumi
Come detto, purtroppo i cosmetici non contengono profumi naturali, perché troppo poco persistenti e costosi. Ma è bene sottolineare che oltre il 90% delle sostanze chimiche presenti nei prodotti a uso personale sono composti chimici derivati dal petrolio, con un potere di penetrazione a livello organico molto elevato. Ciò espone le persone a un rischio altissimo di problemi cutanei e respiratori.

Una concentrazione troppo bassa?
Il sistema attuale utilizzato a Venezia sembra insufficiente per abbassare la concentrazione di queste molecole. Tuttavia, va detto che non si tratta di un problema che riguarda solo Venezia ma l’intera penisola. Eppure, i tassi rilevati sembrano inferiori alla soglia di tossicità acuta per gli organismi marini. «Ma non conosciamo le conseguenze di una prolungata esposizione a basse dosi di queste sostanze», continua Vecchiato. I dati sono stati rilevati da 22 posti tra i canali interni del Centro Storico di Venezia e l’Isola di Burano. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment.