25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il segreto di lunga vita

Il segreto della longevità è nel Cilento: ultracentenari seguono dieta mediterranea, mangiano tanto rosmarino e fanno sesso in maniera costante

Sesso, rosmarino, attività fisica e prodotti locali. E’ questo il segreto della longevità che seguono alcuni abitanti ultracentenari nel Cilento? Ecco come gli scienziati scoprono marcatori in grado di rilevare il potenziale di longevità

I marcatori della longevità alla sapienza di Roma sulla popolazione di Acciaroli, nel Silento
I marcatori della longevità alla sapienza di Roma sulla popolazione di Acciaroli, nel Silento Foto: Shutterstock

ACCIAROLI - Chi non vorrebbe avere a disposizione un elisir di lunga vita? Tutti, probabilmente, auspichiamo a una vita migliore e a un aumento della sua durata. In merito a questo argomento si è detto di tutto, e anche di più. Dall’alimentazione ai vari frutti dell’immortalità descritti in epoche antiche, nessuno in verità è mai riuscito a svelare il segreto per superare la lunghezza media della vita. Eppure, una ricerca made in Italy, pare aver compreso un fattore importante per allungare i nostri giorni: la microcircolazione.

Uno studio condotto su persone longeve
Un’interessante ricerca in merito a questo argomento è quella che è stata condotta all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Questa è stata condotta su modelli altamente ‘credibili’, ovvero su persone che hanno superato i novant’anni. I cosiddetti superagers. Tali soggetti avevano una cosa in comune: la perfusione di organi e muscoli che pareva più efficiente di persone che avevano ben 30 anni di meno.

Un indicatore della microcircolazione
Per comprendere l’efficienza della perfusione viene rilevato, attraverso un semplice esame del sangue, un ormone peptidico denominato peptidico adrenomedullin (bio-ADM). Questo è considerato un indicatore attendibile di un buon andamento della microcircolazione. Ma è anche un regolatore della vasodilatazione che valuta l’integrità dei vasi sanguigni e la loro possibile influenza sulla pressione sanguigna. Tutto ciò apre le porte a una condizione impossibile da stabilire prima d’ora: l’identificazione di fattori che aumentano la longevità. Tutte le analisi sono state effettuate dalla tedesca Sphingotec.

  • Approfondimento: cos’è l’Adrenomedullin o adrenomedullina
    Si tratta di un ormone peptide rilasciato dalle cellule endoteliali dei vasi sanguigni. Il suo compito più importante è quello di controllare la vasodilatazione, la pressione sanguina e la perfusione degli organi. Numerosi stuti hanno dimostrato come l’adrenomedullin sia in grado di fornire una diagnosi precoce per i problemi di microcircolazione o come strumento di previsione per uno shock settico. Più i livelli di bio-ADM sono bassi, minore è lo stress cardiovascolare e la microcircolazione.

SuperAgers contro giovani
Lo studio, coordinato dal professor Salvatore Di Somma, è stato condotto in provincia di Salerno. E ha messo a confronto paziente ultranovantenni contro soggetti più ‘giovani’ di circa 60 anni. Le persone coinvolte erano tutti appartenenti alla stessa famiglia per avere a disposizione un confronto che potesse avere lo stesso background genetico e lo stesso ambiente o stile di vita simile.

Sottoposti a molte analisi
Oltre al bio-ADM di cui abbiamo parlato, a tutti i volontari sono stati misurati alcuni marcatori inerenti alle funzionalità cardiache (MR-proANP) e renali (penKid). I risultati sono poi stati confrontati anche con 194 individui sani monitorati per otto anni consecutivi all’interno del progetto svedese ‘Malmö Preventive Project’.

I superAgers
Come era facilmente intuibile, i gruppi di controllo ‘sani’ dei soggetti più giovani mostravano i marcatori di funzionalità cardiache e renali alterati con bassi valori di MR-proANP e penKid. I superager, invece, avevano tali valori decisamente elevati – forse a causa dell’invecchiamento organico. Tuttavia, va sottolineato che a livello clinico lo stato di salute era ottimale. Inoltre, i valori di bio-ADM generalmente alti nei pazienti affetti da disfunzionalità cardiache o renali erano ideali. «Le concentrazioni molto basse di questo biomarcatore indicano un sistema endoteliale e un microcircolo ben funzionante che consenta una buona perfusione sanguigna degli organi e dei muscoli», spiega Di Somma.

Un indice di longevità
«Siamo entusiasti di aver trovato la connessione tra i livelli di bio-ADM e una buona microcircolazione come indicatore di buona qualità della vita. Se bio-ADM dimostra di essere un biomarker affidabile per la longevità questo aprirà la strada per un’analisi sistematica dei fattori che contribuiscono alla longevità», spiega Andreas Bergmann, il fondatore della Sphingotec. «Siamo entusiasti di contribuire all’identificazione dei fattori di stile di vita che garantiscono una buona microcircolazione».

Approfondire gli studi
Va da sé che gli ottimi risultati aprono le porte a numerosi studi, uno di quale vorrebbe essere esteso a 2.000 persone della Campania. Il prossimo obiettivo è quello di verificare se vi sono alcuni componenti della dieta mediterranea che potrebbero influenzare i livelli del bio-ADM. Ma non solo: gli scienziati vorrebbero anche reperire persone provenienti da altre zone del pianeta e portarle in Campania per vedere se l’ambiente potrebbe influire sui marker relativi alla microcircolazione.

Il secondo segreto di longevità? Sesso e rosmarino
Se da un lato abbiamo capito come rilevare il potenziale di longevità, ora molti di voi avranno piacere di avere qualche esempio pratico per allungare la nostra breve esistenza. Per rispondere a questa domanda gli scienziati si sono recati ad Acciaroli e piccole comunità limitrofe dove pare esistano delle persone che vivono molto più a lungo. Proprio in Cilento, un tempo, Ancel Keys aveva stabilito la prima vera prova dei benefici per la salute della dieta mediterranea. Qui più di una persona su 10 ha superato il secolo di vita. Uno di questi è Antonio Vassalo che afferma: «Abbiamo solo mangiato alimenti sani». La moglie, di 93 anni, spiega in maniera più dettagliata: «Abbiamo mangiato un sacco di pesce, prodotti freschi della campagna in cui cresciamo. Abbiamo i nostri conigli, i nostri polli. Solo i prodotti locali. E l’olio d’oliva: consumiamo ciò che produciamo». Ma uno dei cardiologi che aderiscono allo studio, Alan S. Maisel dell’Università di San Diego, spiega che gli abitanti consumano molto rosmarino e altre erbe simili che consentono agli abitanti di essere molto attivi nonostante vi siano strade particolarmente impervie. Forse questo potrebbe essere uno dei segreti?

Stessa aspettativa di vita tra uomini e donne
«Mangiano rosmarino quasi ogni giorno. Sappiamo che il rosmarino migliora le funzioni cerebrali. Sono inoltre attivi fisicamente. Che si tratti di pesca, passeggiate o il giardinaggio, ognuno fa qualcosa ogni giorno». Probabilmente è questo il motivo per cui gli scienziati hanno trovato in questi abitanti vasi sanguigni in perfette condizioni con ottimi valori di bio-ADM? «Quello che vorremmo creare è una sorta di referto clinico, uno strumento che dice che chi vuole vivere bene per un lungo periodo dovrebbe avere un certo tipo di dieta, un certo livello di attività fisica, un certo tipo di vita sociale e un certo modo di pensare», spiega Di Somma. La particolarità è che l’aspettativa di vita sembra essere uguale sia nelle donne che negli uomini: un fatto decisamente insolito. «Solitamente un numero significativamente più elevato di donne vivono più a lungo rispetto agli uomini. Potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto che gli anziani non sono meno stressati», ipotizza Maisel ritenendo anche importanti le virtù antinfiammatorie del rosmarino.

E il sesso dove lo mettiamo?
Sempre più studi confermano i benefici del sesso: dal miglioramento del sistema immunitario alla riduzione del dolore. Ma se una sana attività sessuale aiutasse anche ad aumentare la longevità? «L’attività sessuale tra gli anziani pare essere dilagante. Forse il modo di vivere è qualcosa che ha a che fare con tutto questo, e probabilmente anche l’aria buona e la gioia di vivere», conclude Maisel.