2 ottobre 2025
Aggiornato 18:30
Nutrizione

Olio, semi, frutta secca e salmone: ecco gli alimenti che allungano la vita

Un studio statunitense mostra come una dieta che comprenda buone quantità di grassi insaturi, derivanti da molti cibi, possa ridurre il rischio di mortalità del 19 percento

STATI UNITI – Grassi sì, grassi no. Il dibattito è sempre aperto. Se per quanto riguarda quelli ‘saturi’, i pareri degli esperti sono contrastanti, quando si tratta di ‘insaturi’, di solito sono tutti d’accordo: fanno bene. E questo è quanto confermato da un ampio studio pubblicato su JAMA Internal Medicine.

Meno mortalità
Meno rischi di morte (prematura) per tutte le cause con i grassi insaturi. Una dieta che infatti comprenda questi nutrienti è stata collegata a una significativa riduzione del rischio dall’11% al 19%. A concorrere ad allungare la vita delle persone sono alimenti tipici della dieta mediterranea, come olio extravergine d’oliva, frutta secca, semi oleosi (per esempio di lino, di girasole, di sesamo ecc.) e pesce azzurro o il salmone. Tutti cibi che contengono grassi sia polinsaturi che monoinsaturi. Ma, come sempre, il vero segreto per una vita sana e lunga è l’equilibrio, che favorisce una dieta completa e bilanciata.

Un ampio studio
Lo studio condotto dagli scienziati della Harvard Chan School e del Brigham and Women’s Hospital di Boston ha visto il coinvolgimento di oltre 126mila persone, che sono poi state seguite per ben 32 anni. I dati raccolti in questo lungo lasso di tempo hanno suggerito che sostituire i grassi saturi – per lo più provenienti da carne rossa, salumi, burro ecc. – con quelli di tipo vegetale può apportate significativi benefici per la salute. In più, fa aumentare le probabilità di vivere più a lungo.

I grassi killer
Posto che i grassi saturi non sono da demonizzare; anzi, come suggerito da un recente studio possono essere utili per il buon funzionamento dell’organismo, i veri grassi ‘killer’ sono i cosiddetti Trans. Grassi che purtroppo troviamo ancora in molti prodotti come snack, merendine, margarina, dadi da cucina, salatini, patatine fritte e gli alimenti da fast-food. Tutti questi, come risultato dallo studio, fanno invece aumentare del 16% il rischio di morte prematura.

Ancora confusione
«C’è stata molta confusione nella comunità medica e nel pubblico in generale negli ultimi due anni sugli effetti che i diversi tipi di grassi hanno sulla dieta – ha commentato il dottor Dong Wang del dipartimento di Nutrizione alla Harvard Chan School – ma questa ricerca documenta gli importanti benefici dei grassi insaturi, in particolare quando sostituiscono i grassi saturi e i grassi trans».

La sostituzione
Secondo i ricercatori, ciò che ha avuto un effetto positivo sulla riduzione del rischio di morte prematura è stata la sostituzione dei grassi saturi con quelli insaturi – in particolare con i polinsaturi. L’effetto si è sentito maggiormente sulla riduzione di malattie come il cancro, le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative e respiratorie. Sostituire invece i grassi saturi e trans con i carboidrati ha sortito pochi punti percentuali quanto a riduzione del rischio. Chi, infine, aveva rinunciato a tutti i tipi di grassi (saturi e insaturi) e si è orientato soltanto sui carboidrati ha peggiorato la situazione, facendo aumentare il rischio di morte prematura. Il consiglio finale dei ricercatori è dunque quello di ridurre i grassi saturi, sostituire del tutto quelli trans e favorire l’assunzione di grassi insaturi.