19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Hpv sempre più diffuso tra i maschi

Papilloma virus (Hpv) gli uomini 5 volte più a rischio delle donne

Il papilloma virus umano (Hpv) colpisce sempre più uomini, i quali sono 5 volte più a rischio delle donne. Da Aiom prima guida al vaccino per sensibilizzare i cittadini

ROMA - Il papilloma virus umano, o HPV, è sempre più diffuso tra la popolazione. Ma nel nostro Paese, solo il 70% delle dodicenni aderisce alla vaccinazione. Tre ragazze su dieci non sono quindi coperte da questo fondamentale strumento di prevenzione, in grado di proteggere da una delle neoplasie più frequenti nelle giovani donne (under 50), il tumore del collo dell'utero, che nel 2015 in Italia ha fatto registrare circa 2.100 nuovi casi. Non solo. L'HPV può causare il cancro a altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. Anche gli uomini sono a rischio: si è calcolato che un maschio ha una probabilità 5 volte superiore rispetto alla donna di infettarsi e spesso non è consapevole di essere portatore del virus.

Vaccino gratuiti solo per qualcuno
Ma a oggi solo Liguria, Puglia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Calabria, Molise e in Sardegna le Asl di Sassari e Olbia hanno esteso l'offerta gratuita e attiva ai ragazzi nel dodicesimo anno di vita. Per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della profilassi, l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha realizzato la prima guida al vaccino anti-HPV distribuita in tutte le Oncologie del nostro Paese e nelle farmacie. Il progetto è reso possibile grazie al contributo incondizionato di Sanofi Pasteur MSD.

Coprire almeno il 95 per cento
"Siamo ancora molto lontani dall'obiettivo fissato di una copertura pari al 95% - spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom -. La vaccinazione è indicata sia nei maschi che nelle femmine a partire dai 9 anni di età. La decisione di alcune Regioni di includere gli uomini è un provvedimento importante che dovrà essere esteso anche al resto del territorio per portare a una riduzione significativa del numero di cittadini infettati e portatori del virus». Esistono oltre 120 varianti dell'HPV, che si differenziano a seconda del tessuto che colpiscono e per la gravità degli effetti. I tipi 16 e 18 sono ad alto rischio e sono responsabili di circa il 70% di tutti i tumori del collo dell'utero e possono causare anche il cancro a vulva, vagina e ad altre parti del corpo come ano e pene e al distretto testa-collo.

Maschi più a rischio
"Un terzo del totale delle infezioni si registra nei maschi - continua Pinto -. Le donne dispongono di esami utili come il Pap-test, l'HPV DNA Test e la colposcopia, attraverso cui è possibile riconoscere le lesioni pre-cancerose per poterle efficacemente trattare prima che la malattia si sviluppi. Per l'uomo invece non vi sono al momento programmi di screening adeguati e il trattamento delle lesioni è purtroppo tardivo». L'Italia è stato il primo Paese in Europa a stabilire la gratuità della vaccinazione anti-HPV e ad assicurarne, contestualmente, la commercializzazione e la rimborsabilità nell'ambito di un programma nazionale. Tutte le Regioni hanno avviato i piani di vaccinazione contro l'infezione da HPV entro la fine del 2008. Questa viene offerta attivamente e gratuitamente alle dodicenni tramite i servizi vaccinali del Servizio Sanitario Nazionale in tutte le Regioni. Alcune hanno allargato l'offerta attiva dell'immunizzazione anche a ragazze di altre fasce di età. "Contro l'HPV - conclude il prof. Pinto - disponiamo oggi di un'arma decisamente importante, che permette di giocare d'anticipo, la vaccinazione. Rappresenta uno strumento di prevenzione primaria contro i tumori, l'unica strategia veramente efficace per non entrare in contatto con il virus".