19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Oncologia e infezioni

Virus Hpv e cancro: il legame è sempre più stretto

Uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e finanziato da AIRC, svela il meccanismo che c’è alla base del legame causa/effetto fra il papilloma virus o HPV e molti tipi di tumore

Hpv e cancro confermato il legame
Hpv e cancro confermato il legame Foto: Shutterstock

MILANO – C’è uno stretto legame tra l’HPV e il cancro. A dimostrarlo è una ricerca coordinata dal Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, svolta in collaborazione con l’International Agency for Research on Cancer e sostenuta dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Il ruolo fondamentale di un enzima
In questo studio, pubblicato su Plos Pathogens, i ricercatori sono riusciti a identificare il meccanismo cellulare responsabile dell’accumulo di un enzima: l’UBC9. Questo pare giocare un ruolo fondamentale nella formazione dei tumori. Il meccanismo possiede un forte effetto patologico che è innescato proprio dal virus HPV nei tessuti precancerosi del collo dell’utero e del distretto testa-collo, hanno evidenziato i ricercatori.

Il responsabile
Secondo le stime, il solo papillomavirus umano (HPV) è responsabile di oltre 600mila nuovi casi di tumore ogni anno nel mondo. Alcuni si sviluppano solo sulla pelle, mentre altri crescono nelle membrane mucose come bocca, gola (distretto testa-collo) o nel tratto genito-urinario come per esempio il collo dell’utero – che anche il tessuto in cui è più frequente il tumore causato da HPV. A esserne colpiti sono anche l’ano o il pene.

Capire il legame
Per attuare efficaci strategie di prevenzione e trattamento è dunque fondamentale capire meglio il legame fra HPV e cancerogenesi. «Nei cheratinociti (le cellule principali della cute) normali – spiega Susanna Chiocca, Direttore dell’Unità Viral Control of Cellular Pathways del Dipartimento di Oncologia Sperimentale IEO, e referente dello studio – UBC9 è degradato, e dunque disattivato, tramite l’autofagia, un processo fisiologico che consente alla cellula di eliminare componenti cellulari danneggiati». «Gli oncogeni del virus HPV riescono a bloccare l’autofagia – aggiunge Domenico Mattoscio, prima firma dell’articolo – provocando così l’accumulo di UBC9, che accelera la trasformazione dei tessuti sani in tumore».

Il bersaglio
Il team di ricerca, guidato da Susanna Chiocca, aveva scoperto in laboratorio che UBC9 è un bersaglio di rilievo per i virus. Di conseguenza, i ricercatori hanno pensato che se il virus attacca questo enzima, deve essere molto importante per la cellula. Approfondendo le loro analisi, hanno capito che UBC9 è presente in alte concentrazioni nei tumori causati da HPV, e hanno deciso di cercare di scoprirne il perché. «I nostri risultati – conclude Chiocca – mettono chiaramente in relazione il difetto di autofagia con la presenza del virus, indicando che sia l’autofagia stessa sia l’enzima UBC9 possono essere nuovi bersagli per le terapie contro la progressione dei tumori correlati al virus HPV. Inoltre, stiamo valutando se è possibile utilizzare entrambi come marker tumorali». L’articolo pubblicato su Plos Pathogens è stato dedicato alla memoria del professor Umberto Veronesi e del Dottor Mario Sideri, che hanno entrambi fortemente creduto in questo studio.