28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Sfumature di sesso

Il sesso attraverso il bondage

Il successo di libri, e relativo film, come Cinquanta sfumature di grigio ha riacceso l’interesse verso pratiche sessuali come il bondage. Questi sono davvero modi per stimolare la fantasia o cos’altro? Il parere della sessuologa

ROMA – Sulla scia di «Cinquanta sfumature di grigio», libro erotico dal quale è stato tratto un film dal titolo omonimo, si è riacceso l’entusiasmo per l’utilizzo di corde, cappucci, bavagli e corsetti… quale sorta di gioco nella vita sessuale. Ma tutto questo è davvero uno stimolo per la fantasia o cos’altro?

Punti di vista
«Le opinioni circa il bondage, e la sua pratica, sono molto discordanti – spiega Monica Cappello, sessuologa a Torino – c’è chi lo promuove come strumento/gioco erotico utile a stimolare la fantasia sessuale e a combattere noia e routine nei rapporti di coppia. Poi, c’è chi reputa questa pratica un «passo indietro» rispetto alla lotta contro la sottomissione (psicologica e fisica) subìta dal mondo femminile».

Ma cos’è il bondage?
«Solo recentemente si è iniziato a parlare di bondage – sottolinea Cappello – ma è una modalità ben nota a coloro che praticano il sadomasochismo, che è considerato una parafilia (ovvero perversione sessuale), nella quale è presente un soggetto (sadico) che prova piacere nell’infliggere dolore a un partner, solitamente consenziente, e che possiamo definire masochista (trae piacere dal subire sofferenza fisica)».

Rischi
Praticare il bondage o sadomasochismo è dunque soltanto un gioco, o può essere un rischio? «Il rischio di questa pratica – spiega Monica Cappello – è che se fatta in modo estremo, può diventare molto pericolosa, mettendo a rischio addirittura la vita di chi subisce. E’ noto, infatti, che alcuni soggetti sono morti in seguito ad asfissia, soffocamento provocato da sacchetti o corde legate intorno al collo, o in seguito alle lesioni provocate da ferite e bruciature».

Fantasie
«Nel bondage – prosegue la Cappello – è previsto l’uso di corde, cappucci e bavagli, per legare il partner, che diventa un 'soggetto/oggetto', totalmente sottomesso. Spesso nelle fantasie erotiche delle donne è presente il desiderio di essere possedute, magari con i polsi legati e con una benda per coprire gli occhi: è un gioco che molte volte viene espresso al partner e messo in atto realmente. Questo aumenta l’eccitazione e la complicità in una coppia nuova, o risveglia la libido nella coppia di 'vecchia data'. L’idea di sottomettere la donna è però solitamente più diffusa nell’immaginario erotico maschile: infatti, nella maggior parte dei casi, è la donna la persona legata e sottomessa, nella pratica del bondage».

Essere consapevoli
La pratica del bondage può dunque essere non del tutto innocua, se non si sa cosa si sta facendo. «La pratica del bondage può comportare rischi per la salute e l’incolumità delle persone – conferma Monica Cappello – soprattutto se è intrapresa senza una sufficiente conoscenza ed esperienza delle sue tecniche. E’ importante sottolineare che il bondage non dovrebbe essere praticato se non si conosce bene il partner e se non si ha completa fiducia in lui, se non si è pienamente convinti di volerlo praticare, se non si conosce sufficientemente il bondage e quindi non si può essere realmente consenzienti alla sua pratica, e poi se non si è preparati o non si ha una sufficiente padronanza della tecnica che si vuole sperimentare e se determinate condizioni fisiche o psicologiche sconsigliano questa pratica».

Precauzioni
«Se si decide di provare il bondage – consiglia la sessuologa – è opportuno adottare queste precauzioni: la parte anteriore del collo non deve mai essere sottoposta a compressioni; le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente, quindi è necessario toglierle se gli arti diventano violacei; le corde possono irritare e infiammare le terminazioni nervose, causando dolori e insensibilità agli arti che possono durare anche a lungo o diventare in alcuni casi, permanenti; quando si usano le corde, bisogna fare attenzione a dove sono posti i nodi, poiché una caduta accidentale su un nodo posto su una terminazione nervosa o sulla spina dorsale, potrebbe causare danni permanenti anche gravi; infine bisogna darsi dei limiti di tempo, in genere non più di mezz’ora/un’ora».

Gioco o parafilia?
In conclusione, il bondage è soltanto un gioco? «Credo sia importante distinguere il gioco erotico dalla parafilia – fa notare Cappello - Si tratta di parafilia quando questo comportamento sessuale diventa l’unico modo per provare piacere nella sessualità, mentre non dev’essere considerato una perversione sessuale, se viene visto come un aspetto ludico, ma non indispensabile e fondamentale, per raggiungere il piacere».