23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
I rischi dei contraccettivi orali

La pillola favorisce pericolosi coaguli di sangue

Scoperto nuovo legame tra la pillola anticoncezionale e il rischio di gravi coaguli di sangue, noti come tromboembolia venosa o TEV. Il rischio si avrebbe in particolare con le pillole di nuova generazione

NOTTINGHAM – E’ di qualche giorno fa la notizia di una ragazza 21enne di Tamworth (Uk) morta per un embolia polmonare causata dall’assunzione di un contraccettivo orale. Ora, un nuovo studio, fornisce ulteriori prove che le pillole anticoncezionali di nuova generazione possono causare pericolosi coaguli di sangue, noti con il nome di tromboembolia venosa o TEV.

UN LEGAME PERICOLOSO – La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal (BMJ) conferma il legame pericoloso che c’è tra la pillola e la formazione di coaguli di sangue. Dietro al rischio vi sarebbero gli ormoni progestinici contenuti in queste pillole: drospirenone, desogestrel, gestodene e ciproterone. Tutti sono stati associati a un aumentato rischio di tromboembolismo venoso, rispetto alle pillole più grandi contenenti progestinici come levonorgestrel e noretisterone. I ricercatori dell’Università di Nottingham ritengono che questo sia «un importante studio chiarificatore, che ha il potere sufficiente per fornire risultati affidabili e comparabili per le diverse formulazioni di contraccettivi orali combinati».

LE PROVE – Anche se era già noto che l’uso di contraccettivi orali combinati era collegato a un aumento del rischio di coaguli, la dott.ssa Yana Vinogradova e colleghi hanno voluto andare a fondo della questione, cercando di fare luce sui rischi legati alle diverse combinazioni. Per questo hanno utilizzato i dati, relativi alle prescrizioni, di due grandi database di medicina generale del Regno Unito. L’intento era di misurare le associazioni tra l’uso di contraccettivi orali combinati e il rischio di tromboembolismo venoso nelle donne di età compresa tra 15 e 49 anni, con un aggiustamento per altri fattori di rischio noti. I risultati hanno rivelato che le attuali utilizzatrici di qualsiasi contraccettivo orale combinato sono ad aumentato rischio di TEV rispetto alle non utilizzatrici di pari età e stato di salute.

I RISCHI REALI – I dati acquisiti hanno mostrato che, in linea generale, le donne che assumono pillole più grandi contenenti levonorgestrel, noretisterone e norgestimato avevano circa 2,5 più rischio di TEV. Mentre le donne che assumono le pillole di nuova generazione contenenti drospirenone, desogestrel, gestodene e ciproterone, avevano circa 4 volte un aumentato rischio di tromboembolismo venoso. Il tutto rispetto alle donne che non assumono contraccettivi orali. Nonostante i risultati, i ricercatori gettano acqua sul fuoco dichiarando che, comunque sia, i contraccettivi orali sono molto sicuri. Inoltre, sottolineano che l’aumento fino a 4 volte del rischio di tromboembolismo venoso in donne che assumono contraccettivi orali è ancora inferiore a quello fino a 10 volte maggiore che si ha nelle donne in gravidanza. Per cui, le donne «non dovrebbero smettere di usarli, ma devono consultare il medico e rivedere il loro attuale tipo di pillola se ci sono dei problemi».