20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Allarme cibo contaminato

Cibo killer: virus e batteri causano dalla diarrea al cancro

L’Oms lancia l’allarme cibo contaminato. Ogni anno almeno 2 milioni di persone muoiono a causa di intossicazioni alimentari. Sono ben 200 le patologie collegate e dovute principalmente a virus, batteri, sostanze chimiche. Ecco le 5 regole per difendersi

GINEVRA – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms o Who) lancia l’allarme cibo killer. Ogni anno muoiono almeno 2 milioni di persone a causa del cibo contaminato. E sono 200 le malattie collegate e causate in gran parte da virus, batteri e sostanze chimiche presenti nei cibi. Le 5 regole per difendersi dal pericolo.

CIBO ANCORA POCO SICURO – Sembra impossibile che nel Ventunesimo secolo, un’era di globalizzazione, e dove la tecnologia ha fatto passi da gigante, che vi siano ancora problemi riguardo un bisogno elementare e primario come l’alimentazione. Eppure proprio il cibo è causa di milioni di decessi ogni anno. La globalizzazione, sempre più diffusa, pare dunque non aver portato benefici; anzi, per quel che riguarda la catena alimentare le minacce sono aumentate, anziché diminuite.

BATTERI, VIRUS E SOSTANZE CHIMICHE A GOGO – Le principali minacce alla salute arrivano dai cibi contaminati da batteri patogeni, virus, parassiti, muffe e sostanze chimiche. Tutti questi sono responsabili di diverse patologie: si va dalla diarrea al cancro. Per ovviare, almeno in parte, l’Oms ha individuato 5 misure preventive per cercare di evitare i danni da cibo killer.

LE 5 REGOLE SALVAVITA – La prima è più importante regola è la pulizia. E comincia dal lavarsi bene le mani prima di mangiare, ma soprattutto durante la preparazione. Fondamentale è lavarsele anche dopo essere andati in bagno – cosa che ancora in molti non fanno. Poi disinfettare le superfici e gli strumenti utilizzati. Disinfettare anche quando vi sia presenza di animali.
La regola numero due è: separare il crudo dal cotto. È importante tenere separati i cibi crudi da quelli cotti, conservandoli in recipienti adatti. Anche la cottura è determinante nei casi di contaminazione: è importante far cuocere molto alcuni cibi, soprattutto carne, pollame, uova e frutti di mare. Per esempio, le minestre e gli stufati devono cuocere almeno finché non raggiungono la bollitura (che avviene intorno ai 70-90 °C). Carne rossa e bianca non devono essere «al sangue».
Terza regola è un temperatura sempre adeguata. Il cibo deve essere mantenuto a una temperatura appropriata. Il cibo cotto, tenuto a temperatura ambiente, si carica di batteri. Per cui è bene che non stia fuori dal frigo per oltre due ore. Tutti i cibi, cotti e deperibili, devono essere conservati in frigo a una temperatura che sia sotto i 5 °C. Questi non vanno comunque conservati troppo a lungo. Infine, non scongelare i cibi a temperatura ambiente.
Quarta e quinta regola: l’acqua deve essere potabile e sicura dal punto di vista della contaminazione. I cibi vanno consumati entro la scadenza e mai dopo.