Il Reiki fa bene ai malati di cancro

REGNO UNITO – Un nuovo studio dei ricercatori dell’Università di Huddersfield (Uk) suggerisce che la pratica del Reiki, la nota tecnica energetica annoverata tra le medicine naturali, può essere d’aiuto per i pazienti oncologici – in particolare le donne. Il Reiki sarebbe in grado di migliorare la qualità della vita e ridurre i livelli di ansia, la depressione, il senso di fatica e la stanchezza.

UN PROGETTO ARTICOLATO – Lo studio esplorativo fa parte di un progetto denominato «An exploratory study of Reiki experiences in women living with cancer», ed è stato coordinato dalla dott.ssa Serena McCluskey, Senior Research Fellow all’University Centre for Applied Psychological and Health Research e Reiki master. La prof.ssa McCluskey si è avvalsa della collaborazione della dott.ssa Maxine Stead, specializzato nel campo della ricerca oncologica psicosociale. «Il Reiki potrebbe essere uno strumento utile nell’autogestione della qualità della vita per le donne con cancro – spiega McCluskey – L’agopuntura e altre tecniche che sono state considerate molto poco ortodosse sono tuttavia prescritte dall’NHS, abbiamo quindi pensato che fosse necessaria più ricerca sul Reiki».

RISULTATI – I risultati del progetto pilota saranno presentati in un documento alla Conferenza 2015 della British Psychosocial Oncology Society, che si terrà a Leeds (19-20 marzo). Nel corso di un anno, i ricercatori hanno condotto interviste dettagliate su dieci donne che avevano ricevuto la terapia Reiki. Hanno scoperto che avevano ottenuto benefici come un rilascio della tensione emotiva, sentimenti di pace interiore e relax, sollievo da ansia e stanchezza. «Non stiamo suggerendo che possiamo stabilirne l’efficacia scientifica, ma stiamo aggiungendo al corpo di prove i benefici per la qualità della vita per le donne con il cancro», conclude McCluskey. In parole povere, nessuno a oggi ha provato scientificamente come agisce il Reiki, tuttavia pare funzionare – e spesso, alla fine, è questo che conta.