Tumori, i due terzi causati dalla sfortuna
Le mutazioni genetiche che avvengono casualmente quando le cellule staminali si dividono sono «i principali contributori del cancro, spesso molto più influenti dei fattori ereditari o esterni».
LONDRA - Stili di vita inadeguati e geni ereditari sono conosciuti come le cause principali del rischio di sviluppare tumori. Ma una nuova ricerca scientifica è arrivata alla conclusione che la maggioranza dei casi è dovuta a un altro fattore: la sfortuna.
L'analisi, pubblicata sulla rivista Science, sostiene che le mutazioni genetiche che avvengono casualmente quando le cellule staminali si dividono sono «i principali contributori del cancro, spesso molto più influenti dei fattori ereditari o esterni».
«Colpa» delle casuali mutazioni nel DNA
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal online, i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora hanno elaborato i dati scientifici pubblicati fin qui per identificare il numero delle cellule staminali e il tasso di divisione di queste ultime, in 31 tipi di forma tumorale, escludendo, fra gli altri, il cancro al seno e alla prostata. Quindi hanno comparato il numero totale delle divisioni delle cellule staminali nell'arco di tutta la vita con la percentuale delle persone che hanno contratto un cancro in tutti gli Stati Uniti.
La correlazione fra questi due parametri suggerisce che due terzi dei tumori che si sviluppano sono da attribuire alle casuali mutazioni nel DNA che avvengono durante la divisione delle cellule staminali e solo un terzo è dovuto ai geni ereditari o a stili di vita inadeguati, come quello dei fumatori.
L'Australia vieta le lampade abbronzanti
Addio alle lampade abbronzanti Uv in Australia. Al partire dal primo gennaio saranno infatti vietati i solarium nella maggioranza degli Stati australiani (4 su 6), con l’obiettivo di combattere il melanoma, tumore per il quale il Paese detiene il triste primato e che è favorito dall’uso dell’abbronzatura artificiale. Dopo il Brasile, l’Australia è la seconda nazione ad adottare questa misura.
La notizia è stata accolta con entusiasmo dall’Osservatorio australiano sul cancro, i cui dati sono incontrovertibili: l’uso del solarium prima dei 35 anni aumenta dell’87% il rischio di sviluppare melanoma. Nel Paese vengono diagnosticati ogni anno 11.000 casi, il tasso più elevato del mondo.