20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Tumori

Convenzione Enea - Regione Lazio

Per la realizzazione di un centro di protonterapia con un accordo di collaborazione Enea-Iss-Ireeisg

ROMA - ENEA e Regione Lazio hanno firmato una Convenzione che usufruirà di un finanziamento di 11 milioni di euro per la realizzazione di un acceleratore lineare per protonterapia per la cura dei tumori. La protonterapia consente di focalizzare un fascio di protoni direttamente sulla massa tumorale, risultando meno invasiva nei confronti dei tessuti sani rispetto alla radioterapia tradizionale.

L’ENEA, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e gli Istituti Regina Elena e San Gallicano (IRE-ISG) hanno sancito un accordo di collaborazione tecnico-scientifica interdisciplinare per la messa a punto del prototipo di acceleratore da realizzare con il finanziamento della Regione Lazio. La collaborazione tra i tre istituti prevede che l’ENEA si occupi della realizzazione del prototipo mettendo a disposizione le sue tecnologie fisiche più avanzate, l’ISS metta a disposizione le sue competenze in campo biologico e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena le sue conoscenze cliniche nel trattamento delle neoplasie.

L’acceleratore verrà realizzato presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati e al termine della sperimentazione, la cui durata è stimata in tre anni circa, verrà installato presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, che vanta una tradizione di impegno e successi nella ricerca e nello sviluppo tecnologico della radioterapia. La presenza nel territorio della Regione Lazio del Centro di protonterapia, l’unico presente nel centro-sud d’Italia, consentirà di trattare circa 900 pazienti l’anno favorendo l’esperienza clinica nei confronti di quelle patologie tumorali difficili da trattare anche con le più avanzate tecniche di radioterapia convenzionale.

L’acceleratore lineare verrà realizzato nell'ambito del progetto TOP IMPLART (Terapia Oncologica con Protoni – Intensity Modulated Proton Linear Accelerator for RadioTherapy) grazie ad un brevetto ENEA e sarà in grado di sviluppare un range di energia fino a 140 megaeletttronvolt (MeV). Una potenza utile per la cura di diverse patologie, in particolare il melanoma uveale e i tumori della base cranica e della colonna vertebrale, e che produce riconosciuti vantaggi anche in numerosi altri casi - come quelli alla prostata, a polmone, a fegato, a esofago e al distretto cervico-cefalico - in cui la malattia è ben definita e vicina ad organi critici sani, che non devono essere irraggiati. Infine, è di particolare interesse l’impiego nelle neoplasie pediatriche.

L’acceleratore sarà costituito da due sottoinsiemi, montati in sequenza, che forniscono il fascio adatto a due prestazioni mediche indipendenti; la sua modularità offre la possibilità di una successiva estensione a 230 MeV.

L’ENEA, che ha già sviluppato competenze tecnico-scientifiche nel campo degli acceleratori lineari, per la messa a punto dei componenti ad alta tecnologia dell’acceleratore coinvolgerà le industrie laziali anche al fine di favorire l’affermarsi di una realtà industriale nel settore degli acceleratori medicali e più in generale delle apparecchiature elettromedicali. Le PMI interessate operano nel campo della meccanica di precisione, impianti di radiofrequenza e microonde, impiantistica, sistemi da vuoto, elettronica, sistemi di diagnostica, sistemi di controllo e sicurezza.