28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Lo psicologo: «E' un problema emotivo»

Omosessualità: psicologi tra loro in guerra

Tutti contro l’americano Nicolosi per il quale i gay possono essere curati

Psicologi in guerra sul tema dell’omosessualità. I dodicimila trecento iscritti all’Ordine dei Psicologi della Lombardia hanno denunciato infatti la linea dello psicologo statunitense Joseph Nicolosi, il quale sostiene che i gay possono essere curati. Gli uomini attratti dagli altri uomini potrebbero guarire, a suo avviso, in quanto l’omosessualità sarebbe una malattia.

«L’omosessualità - scrive nelle sue pubblicazioni Nicolosi - non è normale ma è sintomo di un problema emotivo». Lo statunitense esporrà queste contestatissime teorie a Brescia venerdì e sabato, ospite di un convegno dal titolo «Identità di genere e libertà. Due giornate di formazione ». L’incontro è stato organizzato dall’associazione dei genitori e degli amici di persone omosessuali, assieme ad Alleanza Cattolica e vari gruppi, tra cui anche quello dei medici cattolici.
Ma contro lo psicologo «outsider» è stata sottoscritta dagli altri colleghi la seguente delibera «Qualunque corrente psicoterapeutica - si legge nel testo - miri a condizionare i propri clienti verso l’eterosessualità o verso l’omosessualità è contraria alla deontologia professionale ed al rispetto dei diritti dei propri pazienti». La dichiarazione del presidente dell’Ordine degli psicologi lombardi non lascia adito a dubbi: «Negli omosessuali non c’è niente di guasto - interviene Mauro Grimoldi -. Chi la pensa diversamente evidentemente vive in un mondo impregnato di un’ideologia che non permette di vedere la realtà».

Gli psicologi lanciano l’allarme anche in merito alle tanto discusse «teorie riparative dell’omosessualità»: «Rischiano, violando il codice della professione, di forzare i propri pazienti nella direzione di cambiare o reprimere il proprio orientamento sessuale, invece di analizzare la complessità di fattori che lo determinano e favorire la piena accettazione di se stessi».

Insomma, la conversione all’altro sesso promessa da Nicolosi è considerata un’offesa, una mancanza di rispetto alla libertà di essere delle persone. Non solo, teorie del genere rischiano di mandare all’aria anni di battaglie per far valere i diritti gay, perché gli omosessuali, sia uomini sia donne, potessero esprimere i propri sentimenti senza pregiudizi e tabù.

Gli psicologi lombardi non organizzeranno proteste né manifestazioni durante il convegno. Ma danno fin d’ora un consiglio ai colleghi perché le terapie Nicolosi non dilaghino negli studi privati: «Diffidate - lancia un appello Grimoldi - dalle teorie riparative dell’omosessualità o da ogni teoria che voglia modificare a priori l’identità sessuale del soggetto». L’Ordine si rivolge anche alle persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender: «Potete rivolgervi con tranquillità a uno psicologo, con la certezza di trovare l’ascolto, la comprensione e il rispetto che ogni paziente merita».