Come agire se il pargolo ha mal di pancia
I genitori non devono somministrare medicine senza consultare il pediatra
Si chiamano «coliche gassose» quelle che fanno piangere il bebè. Si tratta di un ristagno di aria nell’intestino che provoca al neonato un dolore intenso. Basterebbe introdurre delicatamente e per pochi centimetri un sondino di plastica nel popò del piccolo per stimolare l’emissione dell’aria. Certamente la sofferenza si placherebbe. Il mal di pancia, purtroppo, ci affligge fin dai primi mesi di vita. Non c’è dubbio che sia uno dei disturbi più diffusi nei bambini. Spesso è un malessere passeggero, se ne va nel giro di qualche ora o al massimo di un giorno senza bisogno di intervenire con medicine o altro. Se il dolore però non diminuisce in questo arco di tempo, ecco che è necessario interpellare il dottore.
In taluni casi, infatti, il mal di pancia può essere la spia di qualcosa di serio, per esempio un attacco di appendicite, qualora, accompagnato da vomito e febbre, è localizzato, ricorda una puntura e dà un senso di pesantezza. Se trascurato potrebbe degenerare in peritonite cioè nell’infiammazione del peritoneo, la membrana che avvolge e protegge gli organi interni contenuti nell’addome. Quindi non va preso sottogamba ed occorre non commettere errori come quello di applicare una borsa di acqua calda . Si può rischiare di peggiorare l’infiammazione se di infiammazione si tratta. Né bisogna sottovalutare disturbi come diarrea e vomito del bambino. Va interpellato subito il pediatra perché, comunque, c’è il pericolo di disidratazione. Se il bimbo dolorante è così piccolo che non riesce ad esprimersi bisogna fare attenzione al suo colorito (il pallore è indicativo di una sofferenza che va indagata a fondo) e alla posizione che prende nel lettino: se è sdraiato su un fianco e tiene ferme le gambe rannicchiate sull’addome significa che il dolore è molto forte.
La regola principale da seguire è di non somministrare medicine senza il parere del medico. Deve essere il pediatra a prescrivere i farmaci più adatti secondo il disturbo. Se il pargolo lamenta leggeri dolori al pancino si può somministrargli una camomilla che ha una blanda azione antinfiammatoria. Dall’alito del piccolo ci si accorgerà se ha un attacco da acetone, perché emanerà un odore simile a quello dell’acetone. Andranno sospesi così i cibi solidi e lo si curerà con un’alimentazione prescritta dal pediatra. Quando si ha il mal di pancia è meglio ricorrere ai liquidi specie nel caso di episodi di gastroenterite con diarrea. Le mamme poi non si affrettino a somministrare al bambino sofferente il paracetamolo per sfruttare la sua azione antidolorifica. Non è un modo di curare il disturbo togliendo il dolore. Sarà il medico a stabilire se può essere somministrato un antidolorifico nel caso, per esempio di un dolore che si presenta sotto forma di crampi. Il mal di pancia dei bebé causato da coliche tende a migliorare variando la posizione. Se poi il piccolo accusa dolori ricorrenti al bacino è bene assicurarsi che all’origine di questi disturbi non ci sia un’intolleranza alimentare ad esempio ad una proteina come il glutine che si trova nella farina, nel pane e nella pasta. Infatti il cosiddetto «morbo celiaco» è uno dei più diffusi malassorbimenti intestinali.