5 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Come favorire una bella dormita

Si dorme poco

Il sonno non è soltanto recupero fisico. Tutte le funzioni importanti che avvengono mentre dormiamo

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The American Journal of Epidemiology che ha coinvolto 669 persone tra i 38 e i 50 anni, uomini e donne, sia di razza bianca che afro-americana , i bianchi dormono un’ora in più delle persone di colore, le donne dormono più degli uomini di una mezz’ora abbondante. Tutti però sono convinti di dormire di più, circa sette ore. Mentre invece secondo questo studio condotto dalla University of Chicago la gente non solo dorme poco, ma dorme anche meno di quanto non creda in realtà. Ma vogliamo chiederci perché dormiamo? Non certo solo per recuperare la stanchezza accumulata durante il giorno, come affermano talune teorie «ristorative».

Durante il sonno avvengono funzioni estremamente importanti che non sono di semplice recupero fisico: reni e fegato, per esempio, eliminano più tossine di quanto non facciano durante la veglia, il sistema immunitario produce più anticorpi e il midollo osseo fabbrica globuli rossi. A determinare l’alternarsi del ciclo sonno-veglia è una sorta di orologio biologico che ha sede nel cosiddetto «nucleo soprachiasmatico». Questa parte del cervello regola molte funzioni: la produzione dell’ormone della crescita, il sistema cardiovascolare, i livelli del cortisolo (l’ormone della vigilanza), la tolleranza del dolore e così via. Secondo alcune ricerche l’alternanza veglia-sonno è regolata dall’abbassarsi e innalzarsi della temperatura corporea. Una persona normale, inizia a sentire il bisogno di dormire nel momento in cui la sua temperatura prende a diminuire. Finchè la temperatura rimane bassa, il sonno viene mantenuto, mentre l’aumento del calore è accompagnato dal risveglio. Questo spiega anche perché d’estate si va a letto più tardi e ci si sveglia prima: l’orologio interno è regolato dal fatto che il corpo si raffredda più tardi e si riscalda prima, all’alba.

Comunque non tutti dormono di notte. E’ vero che nella percezione comune umana, la fase luminosa del giorno corrisponde al periodo di attività, mentre quella notturna e buia corrisponde al momento del sonno. Ma ciò avviene perché per l’uomo d’oggi la vista rappresenta il primo strumento di conoscenza del mondo circostante. In realtà la scelta di come ripartire le 24 ore tra attività e riposo dipende da altri fattori: ogni specie animale definisce i propri spazi temporali di sonno e di attività in base ad un bilancio tra costi e benefici. L’uomo «reputa» più vantaggioso dormire di notte. Altri animali no. Dormire in ogni modo è necessario tanto che esistono rare malattie che, impedendo di dormire, portano alla morte. Un essere umano sano, in condizioni normali, riesce a privarsi del sonno anche per 200 ore consecutive. In ogni modo per farsi una bella dormita non bisognerebbe mangiare carne alla sera: contiene la tirosina che funge da stimolante cerebrale. E’ bene cenare con amidi (pasta o riso) e vegetali: sono ricchi di precursori della serotonina, un neurotrasmettitore che ha effetti sedativi.

Altri accorgimenti per garantirsi un buon sonno sono: diminuzione della tensione muscolare con pratiche di rilassamento tipo yoga; bere un poco di latte ed evitare gli alcolici che apparentemente facilitano il sonno mentre di fatto lo frammentano; andare a letto solo per dormire e solo quando si ha sonno evitando di leggere o guardare la tivù in camera; possibilmente rivolgere a nord la testata del letto. Era già una tradizione dell’antico Egitto ma recenti studi americani hanno confermato che con la testa rivolta al nord si riposa in genere più profondamente.