Senza pannolino
Qual è l’età giusta per far gestire autonomamente al pargolo i suoi bisogni
Anche gli sfinteri vanno educati. Non è possibile vedere dei bambinoni di tre anni e passa muniti ancora di pannolino. Autorizzati a farsela addosso cioè da pigri genitori evidentemente poco preoccupati di una voce di spesa che secondo i calcoli grava sul mènage per circa 500 euro l’anno. Per non parlare delle creme e degli unguenti per curare infezioni e arrossamenti delle parti intime.
Ci si domanderà qual è l’età giusta per far gestire al bimbo autonomamente i suoi bisogni. I pediatri in coro dicono che non è unica per tutti. Bisogna tener conto dei comportamenti individuali dei pargoli. In ogni modo si sa che entro il primo anno di vita i bambini raggiungono il controllo degli sfinteri e possono passare dal pannolino al vasino se la mamma o chi per lei ha un po’ di pazienza. Certo, la genitrice dovrà fare attenzione a certe smorfie che il bimbo compie quando ha bisogno di fare la popò, per esempio. Molti pargoli arrossiscono, gonfiano le gote, si contorcono. I segnali, se si vogliono vedere, ci sono. Fin dai primi mesi di vita chi si prende cura del piccolo può osservare i tipi di pianto: quello che annuncia la scarica o lo svuotamento della vescica è in genere di tono più basso, di breve durata e s’interrompe dopo che il pargolo ha defecato . Insomma è assai diverso da quello stimolato dalla fame. Nel caso che i bambini non segnalino un bel nulla, si potrà fare attenzione agli orari in relazione, per esempio ,con i pasti. Quando si coglie un segnale premonitore si porterà il piccolo (magari ancora lattante) in bagno e appoggiando la schiena su petto della mamma lo si terrà con le gambette aperte su una bacinella d’acqua. Questa posizione va mantenuta per alcuni minuti in attesa appunto della pipì o della popò. I bambini sono pronti a liberarsi di quell’ingombro in mezzo alle gambe prima di quel che si crede. Dai 8-9 mesi in poi, quando il bimbo è in grado di star seduto lo si potrà mettere sul vasino, sostenendolo e dandogli l’abitudine di utilizzare il contenitore per i suoi bisogni.
Quello che certamente la mamma non deve fare è il rimprovero per essersela fatta addosso al bimbo tra i 24 e i 30 mesi dotato ancora di pannolino. In quella fascia d’età lo svezzamento dovrebbe essere già avvenuto e c’è senz’altro una responsabilità materna se viene posticipato il momento della liberazione. Se è vero che le precoci forzature vanno evitate quando il pargolo mostra di aver ancora bisogno di essere accudito è altrettanto vero che posticipare ai due anni il passaggio al vasino è deleterio, visto che è collegato al senso di autonomia che occorre dare al bimbo. Una cosa che non si deve fare è quella di privarlo del pannolino per poi rimetterglielo. Se si prende la decisione di togliergli quell’ingombro, è bene rispettarla. Altrimenti si genera confusione nel bimbo che non capirà perché un giorno se la può fare addosso e l’altro no.