19 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Maternità & Infanzia

Primi baci e avvertimenti materni

Quello che la mamma dovrebbe dire

Quali sono gli avvertimenti che le mamme dovrebbero dare alle loro figliole fin dalla più tenera età? Innanzitutto dovrebbero insegnare loro a pulirsi dalla vagina al sederino e non viceversa quando vanno in bagno. Si evita così l’invasione di germi provenienti dall’intestino come l’Escherichia Coli, che colonizzano l’ambiente vaginale causando vaginiti, vulviti o fastidiosissime cistiti.

Anche le bambine e le teenager soffrono infatti di infiammazioni dei genitali esterni, specie se sono stitiche o se appunto lavano malamente le parti basse. Così per venire a capo di infezioni ripetute possono essere necessarie bassissime dosi di estrogeni in crema, da applicare localmente. Ossia al pediatra bisognerà affiancare il ginecologo anche per le piccine. Quando le fanciullette crescono e avviano i primi flirtini sarà bene che la mamma le informi dei pericoli nascosti nei primi baci. Non si dovrebbe mai baciare una persona affetta da herpes labialis, per esempio, se non si vuol essere contagiati: l’herpes è molto infettivo (più del 45% della popolazione lo ha avuto prima dei 18 anni).

Esiste inoltre la cosiddetta «malattia del bacio» che è la mononucleosi infettiva, un’infezione virale che si trasmette con la saliva. I sintomi sono simili a quelli di un’influenza: febbre, mal di gola, cefalea, placche biancastre in gola, ingrossamento linfonodale, affaticamento e perdita dell’appetito. Il periodo di incubazione va da quattro a sette settimane e il decorso della malattia è più o meno di sette. Viene diagnosticata con un esame del sangue, è virale e non batterica perciò non curabile con gli antibiotici. La mononucleosi che è proprio la malattia dei primi baci scompare da sé e dovrebbe essere trattata come un’influenza: riposo, assunzione di molti liquidi, somministrazione di paracetamolo e gargarismi con acqua salata o pasticche per la gola. Generalmente la si contrae una sola volta nella vita, fra i 15 e i 35 anni. Se i sintomi non scompaiono, è opportuno rivolgersi al medico poiché in tal caso possono sorgere complicanze.