27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
A cura di Carla Pilolli

Il primo ciak del ginocchio. La tecnica per fronteggiarlo

E’ bene fare una normale radiografia eseguita in piedi per permettere allo specialista di fare una diagnosi esatta

Se piegandovi sentite un «ciak», state certi che non si gira un film, ma si tratta del ginocchio che scricchiola. E’ molto probabile che ci sia una perdita di cartilagine a carico della rotula, un problema molto diffuso che affligge pazienti di ogni età. Quali sono i sintomi che devono far pensare ad una lesione della cartilagine? Beh, oltre al «ciak» il paziente avverte un dolore ricorrente che si localizza a livello della rotula, in mezzo al ginocchio. Con il movimento il dolore peggiora.

E’ bene fare una normale radiografia eseguita in piedi per permettere allo specialista di fare una diagnosi esatta. La precocità dell’esame è rilevantissimo per la cura. Per fortuna in materia di trattamenti per questo disturbo, è stato fatto un interessante passo avanti dall’ortopedia : c’è infatti la tecnica del trapianto di cellule cartilaginee solide. E’ inutile dire che quando nel ginocchio si registra una carenza di tessuto cartilagineo che, tanto per spiegare, crea una sorta di buco, siano difronte alla primissima fase di un’artrosi che se trascurata può provocare guai più grossi, mettendoci veramente in ginocchio.

Ma in che cosa consiste l’intervento per il trapianto di cartilagine con la metodica semplice e sicura che permette di sostituire la zona cartilaginea malata e far recuperare la mobilità del ginocchio in poco tempo? Ce ne parla l’ortopedico Francesco Bove spiegando che l’intervento si può svolgere in due fasi. Il paziente viene sottoposto in un primo tempo ad artroscopia, una procedura mininvasiva che, a differenza della chirurgia tradizionale , non richiede tagli. Una volta verificata l’estensione della superficie usurata, il chirurgo preleva delle cellule di cartilagine sana e le invia in un laboratorio specializzato dove saranno coltivate, cioè moltiplicate. Dopo circa un mese sarà necessario riportare il paziente in sala operatoria dove per mezzo dell’artroscopia o eseguendo una piccola incisione, posto che l’estensione della superficie usurata non sia così ampia, viene impiantata la nuova cartilagine che non darà alcun problema di rigetto in quanto è simile a quella della nascita. Va detto che l’intervento ha una durata brevissima ( circa 15 minuti) in anestesia locale o spinale. 48 ore dopo il paziente potrà fare i primi passi con le stampelle che non abbandonerà per circa tre settimane. Dopodiché nel giro di pochi mesi potrà ritornare alle sue abituali attività.