6 maggio 2024
Aggiornato 00:01
Da che cosa dipendono le condotte aggressive

Maschia aggressività

Le donne, come testimoniano le cronache, sono spesso vittime della violenza maschile

La cronaca nera ci fornisce ormai un largo ventaglio di condotte aggressive ed a subirle sono principalmente le donne. Da che cosa dipende la maschia aggressività? Cominciamo col dire che sia nell'uomo sia nell'animale, è causata dagli impulsi dell'ipotalamo e da situazioni esterne e può, inoltre, trasformarsi in atteggiamenti d'odio o d'amore.

Gli psicologi individuano anche un'aggressività ostile, definita come l'insieme di atteggiamenti accompagnati da collera o da qualche altra emozione negativa. Essa può essere causata da motivi psicologici, fisici, familiari e sociali. Tra le cause di ordine psicologico rientrano inoltre varie tipologie di frustrazione. L'aggressività ha una base naturale cui però si aggiungono le condizioni sociali, che possono favorire uno stato di frustrazione e, di conseguenza, di collera. Ricerche sull’influenza del sistema neuroendocrino hanno individuato nel testosterone – ormone sessuale maschile – un importante modulatore dei comportamenti aggressivi, che spiegherebbe anche la maggiore aggressività dell’uomo rispetto alla donna. Anche nelle donne particolarmente aggressive sono stati trovati alti tassi di testosterone.

Quello che non è ancora chiaro è se è l’aggressività che porta ad avere alti livelli di testosterone o se è il testosterone che determina i comportamenti aggressivi. Come sempre, fra psicologia e biologia, c’è un serpente che si morde la coda. I dati della ricerca più recente tendono comunque a lasciare aperta la possibilità che fattori genetici influenzino l’aggressività, ma solo in modo indiretto, determinando problemi nello sviluppo cognitivo (es. deficit dell’attenzione, basso QI ecc.) che a loro volta possono sfociare in condotte anti-sociali. Naturalmente, oltre alla natura, sono stati indagati anche cultura e ambiente sociale e non si è potuto certo negare che siano estranei a comportamenti aggressivi come strumento di evasione e rivalsa sociale.

Spesso l'aggressività è diretta all'agente frustante, ma può anche essere spostata verso persone od oggetti differenti da esso. Nella psicologia individuale l'aggressività è interpretata come un'espressione della «volontà di potenza», diretta al superamento dei sentimenti d'inferiorità. Sia nell'uomo, sia nell'animale vi è un'aggressività sana che permette loro di affrontare i pericoli e le difficoltà della vita con coraggio, audacia e iniziativa; ma nella specie umana essa ha manifestazioni particolari e diverse nell'uomo (es: colpisce col pugno) e nella donna (es: graffia), che derivano anche dalle peculiari caratteristiche fisiche dei due sessi. Negli animali l'atteggiamento aggressivo è legato ad una necessità di sopravvivenza, mentre nell'uomo subentrano altri elementi che qualificano il suo comportamento come irresponsabile.