28 marzo 2024
Aggiornato 09:00

Eugloreh: determinanti di salute: stili di vita, ambiente, genetica, agenti patogeni

Sono sette i principali tipi di comportamento o stili di vita capaci di nuocere alla salute e indurre malattie

Lo stato di salute individuale dipende da diverse categorie di determinanti, alcuni dei quali sono endogeni ed altri esogeni. Fra questi, molto importanti sono le caratteristiche umane individuali, inclusi i fattori genetici (per esempio nel caso del diabete), quelli evolutivi (disturbi dello sviluppo neuronale durante la vita fetale, le disfunzioni placentari, il diabete gestazionale e perfino il fumo di sigaretta della madre), l’età, gli stili di vita e le caratteristiche fisiologiche. Sono sette i principali tipi di comportamento o stili di vita capaci di nuocere alla salute e indurre malattie.

Stili di vita (1)
Il fumo diretto del tabacco è un fattore di rischio per sei delle otto cause di morti prevalenti nel mondo, ivi incluse le malattie cardiovascolari, i tumori e la broncopneumatia cronica ostruttiva. Un grande impatto sulla salute è stato associato anche al fumo passivo. A seguito del recente aumento in Europa del consumo di sigarette fra le ragazze, vi è attualmente solo una piccola differenza fra i sessi nelle frequenze di fumatori tra i giovani: 20% tra i ragazzi e 16% fra le ragazze. Inoltre, l’Europa ha la più alta incidenza nel mondo di fumatori fra i 13 e 15 anni, pari al 18%, valore doppio rispetto alla media globale.
In problemi di salute correlati all’alcool (principalmente condizioni neuro-psichiatriche e incidenti) colpiscono circa 42 milioni di europei e molti altri milioni di europei soffrono per qualcun altro che beve. Il bere smodato è aumentato grandemente tra i giovani ed è in crescita fra gli adulti. Per quanto riguarda l’uso di droghe, in Europa si registra una diminuzione della richiesta di eroina e un aumento di richiesta di cannabis e cocaina. Un’accresciuta prevalenza dell’uso di cocaina è stata registrata in giovani adulti (fra 15 e 34 anni) in tutti gli Stati che dispongono di dati. Una considerevole percentuale di utilizzatori di droghe per via iniettiva viene ancora infettata dal virus dell’epatite C; in effetti, in Europa, vi è circa un milione di persone infettato con questo virus.
In diversi Stati Membri dell’U.E. si osserva una crescente prevalenza di comportamenti sessuali ad alto rischio, quali quelli con partner occasionali senza uso di profilattico. Nell’Europa centrale e occidentale circa 15.000 si infettano ogni anno con HIV/AIDS e in diversi Stati si è osservata, nel periodo 1995-2004 , una drammatica tendenza all’aumento dell’infezione da Chlamydia così come la persistenza di gonorrea e sifilide. In materia di squilibri dietetici, l’U.E. mostra una situazione molto preoccupante sia attraverso le inchieste sulla quantità di cibo ingerito (nel 1999 nell’U.E. con 15 Stati venivano consumate 300 kcalorie al giorno e a persona più che nel 1970) che attraverso gli andamenti epidemici di sovrappeso ed obesità, con tassi allarmanti tra bambini e adolescenti. Nonostante l’eccessiva ingestione di cibo, diverse patologie sono osservate frequentemente in associazione con carenze di particolari nutrienti; questo è il caso dei difetti del tubo neurale (associati con il deficit di folati), del gozzo (associato con la carenza di iodio), le anemie (associate con la carenza di ferro) e l’osteoporosi (associata con la carenza di calcio).
La situazione derivante dagli squilibri alimentari osservati nell’U.E. è ulteriormente aggravata dalla mancanza di attività fisica. Infatti, nell’U.E., un cittadino su tre non fa alcun esercizio fisico nel tempo libero e 2 adulti su 3 non raggiungono il livello di esercizio fisico raccomandato. Per quanto riguarda, infine, l’igiene orale, l’aumento della pratica fra i bambini della pratica di usare lo spazzolino due volte al giorno con un dentifricio fluorurato è risultata fortemente associata con il declino della prevalenza e della gravità della carie dentaria e sanguinamento gengivale.

Agenti fisici, biologici e chimici (2)
Un altro gruppo di importanti determinanti della salute è quello degli agenti fisici, biologici e chimici ai quali l’esposizione dell’uomo si verifica con diverse modalità, in alcuni casi anche sinergiche. L’impatto sulla salute attribuibile alle cause ambientali è molto più alto nell’Europa dell’Est rispetto l’Europa occidentale.
Fra gli agenti fisici con maggiore impatto sulla salute vi sono agenti cancerogeni quali il radon e le radiazioni ultraviolette nonché il rumore cha è associato con impatti negativi sulla salute quali irritazione e perdita di sonno. In Europa circa il 40% della popolazione è esposto a livelli di rumore da traffico automobilistico pari a 55decibel e, nella maggior parte degli Stati, il 10% o più soffre per un’esposizione a livelli di rumore pari a 65 decibel.

Continua ad aumentare la produzione di sostanze chimiche tossiche e ad alto rischio alle quali è associata un’elevata esposizione dell’uomo come dimostra il fatto che ogni persona che vive nell’U.E. presenta nel proprio organismo sostanze chimiche non naturali. L’inquinamento atmosferico, specialmente se associato alle particelle fini e ad altri contaminanti, è il fattore ambientale in Europa responsabile per l’impatto più gravoso in termini di malattie correlate all’ambiente di vita o di lavoro; infatti in diverse città europee è risultato che circa il 90% della popolazione è esposta a livelli di inquinamento atmosferico che superano quelli massimi previsti dalle linee guida dell’OMS. Stime recenti indicano che circa 20 milioni di cittadini ogni giorno soffrono di problemi respiratori, prevalentemente associati con l’inquinamento derivante dal traffico urbano e dagli impianti di riscaldamento. Il progetto europeo SCALE, focalizzato sui bambini, ha identificato quattro gruppi di malattie associate ai contaminanti chimici nell’ambiente, consistenti in tumori infantili, asma e salute respiratoria nonché disturbi neuro-evolutivi e endocrini.

Per quanto riguarda gli agenti biologici, essi includono virus patogeni, batteri, funghi ed agenti scoperti più di recente come i prioni. Alcuni di questi agenti possono rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica, specialmente in associazione con la resistenza sviluppata da alcuni ceppi batterici ai medicinali antibiotici. Questo è il caso dello Staphylococcus aureus meticillina-resistente che risulta coinvolto in proporzione crescente di tutte le infezioni invasive. La resistenza agli antibiotici è particolarmente critica quando si tratti di malattie killer globali quali la tubercolosi, la malaria e le infezioni pneumococciche. Un altro sviluppo molto preoccupante dal punto di visto della sanità pubblica è quello connesso alla selezione di virus altamente patogeni a seguito di pressioni ambientali selettive, come nel caso dell’influenza aviaria.

Il carattere ubiquitario di molti agenti biologici favorisce l’esposizione dell’uomo attraverso diverse modalità, ivi inclusi gli alimenti e l’acqua. Benché ampiamente sotto controllo in generale grazie alle sofisticate politiche adottate nella U.E., i problemi connessi alla sicurezza degli alimenti e dell’acqua potabile sono, tuttora, responsabili di significative perdite di salute. Nell’uomo la gravità di queste malattie può variare da sintomi lievi e di breve durata, come è il caso della maggior parte delle tossinfezioni alimentari, a malattie croniche possibilmente indotti da contaminanti chimici quali diossine clorurate, acrilamide, composti organici perfluorati e aflatossine.

Per quanto riguarda l’acqua potabile, è noto che, in diversi Stati europei, vi sono zone nelle quali l’acqua è caratterizzata da elevati livelli di arsenico, nota sostanza cancerogena. Inoltre, il contenuto di sali nell’acqua potabile è eccessivo in diversi Stati dell’Europa Centrale. In generale si può dire che circa il 10 % dei cittadini dell’U.E. sia servito con acqua non conforme ai criteri di qualità previsti dalle norme vigenti. Inoltre, la qualità dell’acqua potabile non è in genere adeguatamente controllata nelle zone rurali non servite da acquedotti. La disponibilità di acqua è, infine soddisfacente anche se una considerevole proporzione della popolazione europea vive in Stati che usano più del 20% delle loro risorse di acqua annuali, il che è indicativo di un forte stress delle risorse idriche.

Ambiente domestico (3)
L’impatto dell’ambiente di vita sulla salute può essere notevolmente accresciuto da una qualità scadente degli alloggi domestici. Ad esempio, in Europa, l’esposizione a umidità e muffe, una delle principali cause di infezioni respiratorie e reazioni allergiche nei bambini ed altre persone sensibili, varia fortemente nei vari Stati con una media del 16% di case colpite. Un altro problema grave è quello dell’elevata densità di abitanti per unità abitativa, che affliggono, a secondo dell’area, da meno del 10% fino al 25% della popolazione. Questo peso è sostenuto principalmente dalle famiglie numerose e povere ed in genere non è visibile nelle medie nazionali che variano fra 2 e 3 residenti per abitazione. I problemi connessi all’ambiente domestico possono continuare per i bambini e adolescenti nell’ambiente scolastico, specialmente se caratterizzati da scarsa ventilazione o da forme di inquinamento. Apposite indagini che una riduzione della temperatura dell’aula da 25 a 20 gradi centigradi era associata con una maggiore velocità di effettuazione di diversi test scolastici in bambini di 10-12 anni di età e che, inoltre, la prestazione migliorava quando il flusso della ventilazione veniva aumentato.

Ambiente urbano (4)
Per quanto riguarda l’impatto sulla salute dell’ambiente urbano, industriale e rurale, i dati disponibili mostrano che quanti vivono in ambienti rurali possano avere alcuni vantaggi di salute maggiori rispetto a coloro che vivono in centri urbani o industriali, ma che essi sono pùi suscettibili ad incidenti, ad una certa carenza di servizi sanitari e per un più basso livello di cultura. D’altra parte, gli ambienti urbani e industriali sono spesso afflitti, oltre che da forme di più elevata aggressività nelle relazioni sociali, da problemi di non idoneo smaltimento dei rifiuti e dalla mancanza di posti di aggregazione pubblica e di aree verdi destinate ad attività sociali o ricreative. In genere, solo nella metà delle 66 città europee partecipanti all’Urban Audit dispone di aree verdi entro una distanza percorribile a piedi in meno di 15 minuti. Molto importante risulta, in particolari ambienti urbani, l’impatto sulla salute dei trasporti , in connessione, in particolare, con il rumore e l’inquinamento dell’aria.

Ambiente di lavoro (5)
Per quanto riguarda l’impatto sulla salute dell’ambiente di lavoro, nel mentre l’occupazione è di per sé un importante fattore per la promozione della salute, non mancano evidenze di danni sulla salute associati a particolari attività lavorative. Nell’U.E. ogni anno vi sono circa 165 000 decessi correlati al lavoro, dei quali 160 000 dovuti a malattie professionali e la restante parte ad incidenti. Il tasso di incidenza della malattie professionali (solo un limitato numero di patologie viene riconosciuto attualmente come patologia professionale) è doppio fra gli uomini (80 per 100 000) rispetto alle donne. Le principali malattie professionali riconosciute sono attualmente tenosinovite di mano o polso, perdita di udito da rumore, epicondilite laterale, dermatite da contatto, e sindrome del tunnel carpale. Nell’industria mineraria l’incidenza delle malattie professionali è molto più alto della media (circa 1800 per 100 000); seguono i tassi di incidenza dell’industria edile e di quella manifatturiera.

Fattori sociali (6)
Un’ulteriore categoria di determinanti della salute umana è quella dei fattori sociali. Per quanto riguarda le differenze nello stato di salute fra gruppi socio-economici diversi, è ben noto che in tutti gli Stati Membri dell’U.E., i tassi di mortalità prematura e di morbosità sono più elevati fra le persone con più basso livello d’istruzione, classe occupazionale o reddito. Queste diseguaglianze esistono dall’età più giovane a quella più anziana e per entrambi i sessi, ma tendono ad essere minori tra le donne che tra gli uomini. La diseguaglianza di salute non è limitata ai membri più poveri della società, ma vi è un gradiente di mortalità e morbosità attraverso l’intera società. In questo contesto le reti sociali, cioè le connessioni sociali sia al lavoro che nel privato, hanno un’influenza importante sullo stato di salute mentale e particolarmente per il contrasto alla depressione.

Altri fattori di rischio (7)
Lo stato di salute di una persona in un certo momento della sua vita è caratterizzato da una multi-causalità con differenti forze di associazione. Ciò significa che i legami tra esposizione umana a pericoli specifici (indicati anche come «stressor», agenti o fattori) e le loro conseguenze sulla salute dipendono da determinanti specifici, ma sono anche influenzati da fattori come la costituzione genetica, l’età, la nutrizione e lo stile di vita, e fattori socio-economici come povertà e livello di istruzione. Le misure preventive richiedono lo sviluppo di risposte proattive di valutazione e gestione del rischio, che possono contribuire alla formulazione di misure adeguate, tenendo conto di complessità ed incertezze. Pertanto, è estremamente importante la comprensione aggiornata delle azioni e interazioni dei determinanti di salute, per chiarire come queste influenzano la salute individuale così come il livello e la sostenibilità della salute della popolazione. Ovviamente, quest’analisi è fondamentale per sviluppare efficaci politiche sanitarie di prevenzione.