Vitamina C e leggende metropolitane
Numerose ricerche effettuate da prestigiosi istituti americani, smentiscono quest'ennesima leggenda metropolitana
ROMA - «Soffro di raffreddore, ho l'influenza, devo prendere la vitamina C». Quante volte abbiamo sentito questa frase (che sentiamo ripetere in questo) ma è una delle leggende metropolitane più diffuse. Numerose ricerche effettuate da prestigiosi istituti americani, smentiscono quest'ennesima leggenda metropolitana.
Assumere dosi massicce di vitamina C non serve a proteggerci dall'influenza e dal raffreddore, anzi, è messo in superlavoro il rene che deve eliminarla, con qualche complicazione relativa alla formazione di ossalati, cioè dei calcoli. Insomma la vitamina C in eccesso, l'organismo la elimina con la pipì. In farmacia troviamo numerose confezioni di farmaci con aggiunta di vitamina C, addirittura fino a 1 grammo (1000 milligrammi): non servono o meglio servono a chi li produce e a chi li vende. Vero è che la vitamina C è fondamentale per il nostro organismo (si ricordi lo scorbuto, che colpiva i marinai dei secoli scorsi per la alimentazione a base di cibi essiccati), perché interviene nei processi di ossidoriduzioni, nella sintesi del collagene e nell'assorbimento del ferro, ma la dose media giornaliera è di 60-70 milligrammi. Un'alimentazione equilibrata fornisce il necessario e un consumo giornaliero di frutta soddisfa il fabbisogno oltre a rifornirci di sali minerali.
Il di più finisce nel bagno!
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
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