No alla campagna per le “protesi sociali” senza trasparenza e qualità
Rischia di trasformarsi nell’ennesimo “spot” pubblicitario che non porterà alcun beneficio ai pazienti e soprattutto agli anziani meno abbienti
Si sta definendo in questi giorni un accordo tra l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) l’OCI (Odontoiatri Cattolici Italiani) ed il Ministero della Salute per la produzione di protesi dentarie a tariffe agevolate a cittadini con reddito medio basso.
Le modalità con cui l’iniziativa, lodevole di per sè, si sta concretamente attuando rischia di trasformarsi nell’ennesimo «spot» pubblicitario che non porterà alcun beneficio ai pazienti e soprattutto agli anziani meno abbienti.
Questa campagna, senza un reale coinvolgimento degli Odontotecnici e delle Associazioni dei Consumatori, portata a termine in modo frettoloso e approssimativo, non fornisce nessuna garanzia di qualità sui materiali usuati e poca trasparenza sulla formazione dei prezzi. Il rischio è che la «dentierina low cost» (magari costruita in un tugurio cinese), in pochi giorni finisca nel cassetto ed il paziente non garantito, non solo si senta preso in giro, ma debba spendere altri soldi per riparare i guasti, per poter sorridere e mangiare.
Il CIO (Collegio Italiano Odontotecnici) Confesercenti – Federbiomedica, ritiene che che non si potranno ottenere risultati apprezzabili se la «Campagna» non sarà irrobustita dalla presenza, con pari dignità, delle associazioni dei consumatori e degli odontotecnici, da una misura di trasparenza sui prezzi, da standard minimi di qualità.