«Non si capisce accanimento contro RU486, è tecnica meno invasiva»
Lo dice la senatrice Vittoria Franco, ministro Ombra del Pd delle Pari Opportunità
«Non si capisce questo accanimento contro la pillola RU 486, che costituisce soltanto un altro modo di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza. Una modalità peraltro già prevista dalla legge 194, che nella sua lungimiranza cita la possibilità di ricorrere a tecniche diverse». Lo dice la senatrice Vittoria Franco, ministro Ombra del Pd delle Pari Opportunità.
«La pillola RU486 - spiega Vittoria Franco - viene utilizzata da tempo in tutta Europa ed è già stata sperimentata con successo in molte regioni italiane, tra le quali la Toscana e il Piemonte. Chi è contro l'aborto, invece di scagliarsi contro questa pillola e fare terrorismo psicologico, farebbe bene a battersi per la prevenzione e l'informazione. Il fatto che sia necessario somministrare questa pillola nelle prime 7 settimane di gravidanza garantisce maggiormente le donne dagli effetti psicologici dell'interruzione, attraverso tra l'altro un contatto precoce con medici e psicologi. La somministrazione avviene sotto stretto controllo medico e non sussistono pericoli per la salute delle donne, come qualcuno vorrebbe far credere. Io credo invece - conclude Vittoria Franco - che l'introduzione di questa pillola nel nostro Paese sia da salutare come un fatto positivo perché consente alle donne che decidono di abortire di avere a disposizione una tecnica meno invasiva e comunque la possibilità di scegliere tra tecniche diverse».