5 ottobre 2024
Aggiornato 11:00
Un progetto finanziato dall'UE, coordinato dall'Università di Uppsala in Svezia

L'UE finanzia uno studio sulle origini del consumo di latte in Europa

Studierà le origini e la portata della tolleranza del lattosio in Europa

Un progetto finanziato dall'UE, coordinato dall'Università di Uppsala in Svezia, studierà le origini e la portata della tolleranza del lattosio in Europa. Il progetto, denominato LECHE («Lactase persistence and the early cultural history of Europe» - «Persistenza della lattasi nella storia culturale dell'Europa antica«), è una rete formativa cui partecipano 13 università europee. Riceverà 3,3 Mio EUR nell'arco di quattro anni dal Settimo Programma quadro (7°PQ).

Circa l'85% dei nordeuropei adulti riescono a digerire il lattosio, uno zucchero che si trova nel latte e negli altri prodotti caseari; nel resto del mondo, invece, la capacità di digerire il latte si abbassa bruscamente dopo l'infanzia. In effetti, muovendosi dalla Scandinavia verso sud, la tolleranza del lattosio in età adulta si abbassa.

La persistenza della lattasi (l'enzima che scinde il lattosio) negli europei adulti è un tratto genetico emerso, a quanto pare, verso la fine dell'Età della pietra. Verso il 7000 a.C. Le popolazioni europee coltivavano la terra, allevavano animali domestici (come i bovini) e soprattutto usavano la ceramica. Sono state trovate prove del consumo di latte in frammenti di ceramica nel nord est del Mar Nero; si suppone che la capacità di tollerare il lattosio (un tratto genetico dominante) sia migrata da lì attraverso il continente.

Bere il latte aumenta fortemente il numero di calorie che si possono ottenere da un animale, rispetto al consumarne esclusivamente la carne. Ciò significa che la capacità di tollerare il lattosio contribuisce significativamente alla transizione dalla caccia e la raccolta ad uno stile di vita agricolo. Il dott. Anders Götherström, coordinatore del progetto LECHE, ritiene che la persistenza della lattasi sia fondamentale per lo sviluppo della cultura agricola in Europa. Spiega che: «le mutazioni possono essere selezionate negativamente o positivamente nel corso dell'evoluzione e della storia. Ma non c'è nessun'altra mutazione che abbia avuto una selezione tanto positiva negli ultimi 10.000 anni quanto quella che ha creato la tolleranza del lattosio.»

Si pensa che la mutazione che rende possibile la digestione del lattosio negli adulti sia avvenuta separatamente in diverse parti del mondo. Ci sono però tante altre teorie e c'è ancora molto da scoprire.

Il progetto LECHE riunisce diversi team di ricerca esperti di genetica, chimica organica e archeologia. Comprende 13 dottorandi e 2 specializzandi post-dottorato, per un totale di 24 partecipanti. I ricercatori useranno sofisticate analisi chimiche di ossa e ceramiche insieme all'archeologia tradizionale per esplorare la storia del consumo di latte e dell'agricoltura in Europa.

I ricercatori useranno DNA sia antico che moderno di bovini ed umani per scoprire quando e dove è cominciata la selezione positiva del gene della «persistenza della lattasi». Sarà usata anche la chimica organica per analizzare i resti antichi di ceramica (identificando lipidi, acidi grassi e altri composti organici) per vedere quando e dove le persone hanno cominciato a conservare ed usare prodotti del latte. I ricercatori osserveranno gli isotopi di calcio stabili in tessuti ossei antichi, i quali indicano se una persona ha consumato prodotti del latte; e gli isotopi di azoto, i quali indicano se una persona è stata allattata al seno.

I partecipanti al progetto LECHE condivideranno i risultati ottenuti in una grande banca dati centrale. Saranno usati modelli matematici per stabilire la circolazione e la selezione del gene nelle popolazioni neolitiche, e questo dato sarà confrontato con la distribuzione della tolleranza del lattosio attuale negli adulti e con le prove del consumo di latte trovate nei resti antichi.

Gli studenti condurranno progetti di ricerca individuali ma lavoreranno complessivamente come parte di una squadra. Parteciperanno a laboratori formativi e corsi estivi che si concentreranno sia sugli aspetti tecnici relativi alla scienza dello studio (sequenziamento, gestione dei dati) e questioni generali come presentazione, scrittura e pianificazione della carriera.

I partecipanti allo studio lavorano in università in Svezia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Francia, e Danimarca.