29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La ricerca, in parte finanziata dall'UE, è stata pubblicata sulla rivista ad accesso libero PLoS ONE

Uno studio dà speranza ai pazienti affetti da cancro intestinale

Ora i ricercatori stanno lavorando per trasformare le loro scoperte in un test prognostico che si potrebbe usare negli ospedali e nelle cliniche per determinare quali pazienti necessitano di chemioterapia

Un'equipe di scienziati inglesi e olandesi ha sviluppato e migliorato un metodo per identificare con precisione i pazienti con forme di cancro intestinale più aggressive. Ora i ricercatori stanno lavorando per trasformare le loro scoperte in un test prognostico che si potrebbe usare negli ospedali e nelle cliniche per determinare quali pazienti necessitano di chemioterapia. La ricerca, in parte finanziata dall'UE, è stata pubblicata sulla rivista ad accesso libero PLoS ONE.

«Attualmente gli ospedali usano un test standard per capire quanto è progredito il tumore e poi lo usano per determinare il trattamento da fornire al paziente,» ha spiegato il professor Chris Hutchison dell'Università di Durham nel Regno Unito. «Tuttavia, siamo potenzialmente in grado di prevedere con più precisione chi può trarre vantaggio dalla chemioterapia.»

In questo studio gli scienziati hanno analizzato campioni di tessuti di pazienti con cancro intestinale e ne hanno controllato l'avanzamento. Hanno scoperto che per i pazienti con una proteina marker delle cellule staminali chiamata Lamina A, presente nei tessuti, era più probabile avere una forma aggressiva di cancro intestinale. I ricercatori suggeriscono che i pazienti nei quali il marcatore viene rilevato dovrebbero essere sottoposti a chemioterapia oltre che a intervento chirurgico.

Il cancro intestinale è uno dei tipi più comuni di cancro; nel 2006 nell'UE sono stati diagnosticati circa 300.000 casi di tumore colorettale e circa 140.000 persone sono decedute a causa della malattia. È causata da una combinazione di dieta, stile di vita e fattori ambientali.

Il cancro intestinale è composto da quattro stadi ed al momento vengono usati diversi test per determinare lo stadio del tumore del paziente. Normalmente i pazienti negli stadi iniziali della malattia, quando non si è ancora diffusa ai linfonodi, sono sottoposti a intervento chirurgico per rimuovere il tumore dall'intestino. Raramente sono sottoposti a chemioterapia. Questo perché tre quarti delle persone con tumore intestinale hanno oltre i 65 anni e in queste persone i problemi causati dagli effetti collaterali della chemioterapia potrebbero superare i benefici.

Ciononostante, gli scienziati hanno rilevato il marcatore Lamina A in circa un terzo dei pazienti il cui cancro era classificato nei primi stadi della malattia. Gli scienziati sostengono che questi pazienti dovrebbero essere sottoposti a chemioterapia per aumentare le possibilità di guarigione.

«Conosciamo il migliore trattamento per gli stadi iniziali e finali della malattia, ma c'è ancora molto da scoprire sugli stadi intermedi,» ha commentato il professor Robert Wilson, specialista in cancro intestinale presso il James Cook University Hospital a Middlesbrough, Regno Unito. «La chemioterapia può essere molto utile, ma può avere diversi effetti collaterali, quindi la vogliamo usare solo quando riteniamo che ci sia una buona possibilità di guarigione. Questo test ci aiuterà a determinarlo.»

«Ora puntiamo ad effettuare ulteriori lavori in questo settore per sviluppare uno strumento di prognosi che speriamo verrà usato largamente dai servizi sanitari nel trattamento del tumore intestinale,» ha aggiunto il Dott. Stefan Przyborski dell'Università di Durham.

Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.durham.ac.uk

Per scaricare l'articolo in PLoS ONE, fare clic su:
http://dx.plos.org/10.1371/journal.pone.0002988