6 ottobre 2024
Aggiornato 18:30
Tensione in Forza Italia

Giorgio Mulè: «Meloni ci ha delusi. Tajani si dimetta da coordinatore di Forza Italia»

Il vice presidente della Camera: «Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo». Cattaneo: «Sui sottosegretari non accetteremo veti»

Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Forza Italia
Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Forza Italia Foto: Agenzia Fotogramma

Dalle scelte sul nuovo governo «non ci sentiamo sfregiati né umiliati», ma «ha provocato disappunto l'atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi quando ha posto la questione del condizionale e non dell'imperativo da usare nel dialogo fra alleati». Così in una intervista a La Repubblica l'esponente di Forza Italia e vice presidente della Camera Giorgio Mulè.

Riguardo le dinamiche interne a FI, spiega, «una giusta riflessione l'ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito. È una riflessione che devono fare e risolvere. Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo».

Cattaneo: «Sui sottosegretari non accetteremo veti»

«La generosità del presidente Berlusconi ha consentito di far partire il governo, ora però guardiamo avanti» e riguardo i sottosegretari «Forza Italia ha da sempre una linea molto chiara su temi quali le infrastrutture, l'economia, e la giustizia. Lì vogliamo poter incidere. Su sottosegretari e presidenti di Commissione misureremo la volontà di questa maggioranza di lavorare bene, dando agibilità alle nostre idee». Lo dice in una intervista a Libero il capogruppo azzurro alla Camera Alessandro Cattaneo.

«Noi - sottolinea - abbiamo intenzione di lavorare lealmente con Giorgia Meloni, alla quale consiglierei di rafforzare il suo rapporto con Berlusconi, che in questo frangente ha dimostrato generosità e buonsenso»: sul totoministri «lo abbiamo detto subito che è legittimo concordare il metodo di scelta, ma non sono accettabili i veti».