19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Coronavirus

Il Ministro Speranza: «Dobbiamo resistere ancora per 6 mesi. A fine inverno saremo salvi»

«MES? I soldi servono e ne servono tanti perché abbiamo un'occasione unica: fare una riforma che non sia fatta di tagli, ma che miri a riportare la sanità dove non c'è»

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza Foto: Riccardo Antimiani ANSA

«Dobbiamo resistere altri sei mesi. A fine inverno saremo salvi». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza in una intervista al quotidiano «Repubblica» in edicola oggi.

Il Ministro si è detto, tra l'altro, «molto» soddisfatto dalla ripresa della sperimentazione sul vaccino annunciato da AstraZeneca. «Il caso anomalo riscontrato non era legato al vaccino. - ha spiegato - Come Unione europea stiamo comprando un pacchetto 6+1, quello di AstraZeneca è uno dei sei ed è in fase più avanzata. Ci sono anche gli altri però. E stanno per arrivare cure innovative: a Siena il professor Rino Rappuoli sta facendo un lavoro straordinario sugli anticorpi monoclonali da cui verranno fuori farmaci efficaci».

Sul MES, invece, Speranza ha detto che «i soldi servono e ne servono tanti perché abbiamo un'occasione unica: fare una riforma che non sia fatta di tagli, ma che miri a riportare la sanità dove non c'è. La chiusura di ospedali e presidi nelle aree interne ha contribuito al distacco tra centro e periferia, tra città e contado. Io sono favorevole al Mes, - ha poi aggiunto - ma non mi interessa da dove arrivino i soldi, non ne guardo il colore: che vengano dal Mes, dal Recovery Fund, dal bilancio dello Stato, ma che arrivino».

La scuola e la sua difficile e complicata ripartenza

Il ministro ha confermato che «forniremo 11 milioni di mascherine al giorno a tutti gratuitamente». Per quanto riguarda invece le polemiche legate ai non previsti termoscanner agli ingressi degli istituti, ha detto: «come ha spiegato il Comitato tecnico scientifico, la febbre va misurata a casa perché il tragitto fino a scuola è già occasione di incontri. Pensi solo ai mezzi pubblici. E per evitare assembramenti fuori dagli istituti scolastici».