23 giugno 2025
Aggiornato 08:30
Emergenza coronavirus

Matteo Salvini: «Serve una cabina di regia che coinvolga tutti»

Il leader della Lega: «Gli italiani chiedono che ci sia il meglio alla guida della vettura in un momento così delicato il meglio del paese. Lascio a voi giudicare se in questo momento c'è il meglio del paese»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: ANSA

ROMA - «In un paese normale tutti sarebbero coinvolti in questo momento intorno al tavolo della cabina di regia e tutti porterebbero le loro sensibilità, le richieste che arrivano dai loro territori, dai sindaci e dai governatori». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Rtl. Il leader della Lega non ha chiarito se ciò di cui parla è un governo tecnico. Alla domanda specifica ha risposto: «Gli italiani chiedono che ci sia il meglio alla guida della vettura in un momento così delicato il meglio del paese. Lascio a voi giudicare se in questo momento c'è il meglio del paese, io non faccio giudizi. Noi saremmo a disposizione».

Manca una «cabina di regia»

«I fatti - ha osservato - sono che ad oggi sindaci, governatori, croce rossa, alpini, hanno fatto un lavoro pazzesco ma manca una cabina di regia unica che non è quella della Protezione Civile. Ad oggi mancano milioni di mascherine, stiamo parlando dell'ABC, mancano camici, occhiali, è evidente che serva fare qualcosa di più ma qualcuno reputa di poter fare tutto da solo, è difficile poterlo fare in un momento normale, figurati in un momento eccezionale. E' un momento unico nella storia e nei momenti unici occorre coinvolgere tutti, ascoltare tutti, far lavorare tutti quelli che vogliono farlo, perché non lo si sia fatto fino ad oggi è stato un errore, non do interpretazioni politiche o sociologiche. Non voglio pensare che qualcuno pensi alla politica o al consenso in un momento come questo però non è possibile che si dipenda dalla pagina Facebook del Presidente del Consiglio in un momento come questo».

Non voglio più sentire la parola MES

Salvini si aspetta che Conte lo ascolti «perché non lo chiede Salvini ma gli italiani: mettetevi insieme, fate bene, fate in fretta e soprattutto dateci una prospettiva pensando a giugno, a luglio, a ottobre, a dicembre. Ci sono interi settori economici come il turismo, lo spettacolo, la cultura che ci metteranno un anno a riprendersi. Magari l'unica lezione che molti stanno apprendendo è che siamo l'Italia è che non dobbiamo farci più umiliare da nessuno, non voglio più sentire la parola MES».

I fondi europei ci servono ma va «messo a chiare lettere che non sono a debito degli italiani perché se ci danno tot miliardi ma ce li segnano sul conto da restituire entro X alle condizioni Y, allora è una truffa, un crimine. Se qualcuno sta pensando di mettere a debito della popolazione italiana i soldi che abbiamo versato in passato e che ora ci servono mettendoceli sulla lista dei debiti da riscuotere nei prossimi anni a precise condizioni a cui dovremo sottostare, è un pensiero criminale».

Si vada domani in Parlamento, collaboriamo

Matteo Salvini chiede che si vada «domani in Parlamento per ascoltare, modificare, suggerire, emendare, collaborare» con il governo sulle misure per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Il leader della Lega parla innanzitutto della richiesta avanzata dal centrodestra di un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Oggi - ha spiegato - conto di avere, a nome di tutto il centrodestra, una risposta per un incontro positivo e costruttivo. La nostra voglia è quella di collaborare, di metterci a disposizione, di andare in Parlamento che è il nostro luogo di lavoro, come il supermercato per le cassiere. Di ascoltare in Parlamento i ministri, il Presidente del Consiglio, di poter fare suggerimenti, proposte migliorative».

Salvini ha chiesto «di andare domani in Parlamento per ascoltare, modificare, suggerire, emendare, collaborare. La storia insegna: in Gran Bretagna, durante la Seconda Guerra Mondiale, visto che c'era un nemico, il virus di allora si chiamava nazismo, si istituì un gabinetto di guerra dove tutti furono coinvolti e tutti fecero la loro parte, tutti furono ascoltati, finita la guerra ci si dimise, si andò a votare e il popolo scelse. Oggi in Italia mi sembra si chieda di collaborare tutti quanti ma per farlo bisogna essere in due, detto questo noi comunque abbiamo proposte».

Per Salvini le Camere devono essere «riunite costantemente, ovviamente usando tutte le precauzioni e lasciando a casa chi è malato ma siamo pagati per lavorare e non vedo perché non lo si possa fare. La nostra disponibilità è totale».