19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Tensioni nella maggioranza

Maria Elena Boschi: «Conte vuole spingerci fuori ma si voterà nel 2023»

La capogruppo di Italia Viva alla Camera: «Non abbiamo sfiduciato il Premier. Combattiamo per il garantismo, nostro obiettivo non è la crisi». Faraone: «Non siamo in vendita»

Maria Elena Boschi
Maria Elena Boschi Foto: ANSA

ROMA - E' Giuseppe Conte che vuole «spingere» Italia viva fuori dalla maggioranza, i renziani non puntano alla crisi ma a difendere «il garantismo» e a contrastare il «populismo». Lo dice Maria Elena Boschi in una intervista all'Avvenire. «Credo che Conte voglia più che altro aprirle (le porte, ndr) ad altri. E' legittimo. Ma è lui a spingerci fuori». La Boschi ribadisce: «Voteremo la legge Costa. E quando torneremo sulla giustizia affronteremo il nodo Bonafede». In generale, precisa, «noi non abbiamo sfiduciato Conte. Il nostro obiettivo non è la crisi, ma la difesa dei diritti dei cittadini di fronte alla legge».

Per la capogruppo di Italia Viva alla Camera «il Conte-ter mi pare sia una suggestione di chi oggi sta a palazzo Chigi, l'audio di Casalino mi pare indicativo. Sarebbe il terzo cambio di maggioranza in un anno e mezzo con lo stesso premier». In ogni caso, precisa, «cambierà forse il governo, ma si voterà nel 2023».

Faraone: «Donne e uomini di Italia viva non sono in vendita»

I parlamentari di Italia viva «non sono in vendita». Lo assicura il capogruppo del partito in Senato Davide Faraone. «Ogni mattina un quotidiano scrive che uno, due, oggi addirittura sette senatori abbandoneranno Italia Viva e diventeranno 'responsabili'. Ogni santo giorno vengono seppelliti da una, due, oggi addirittura sette pernacchie».

Continua Faraone: «Si chiama bullismo mediatico , azione di fiancheggiamento a chi pensa che in politica tutti abbiamo un prezzo. Se avessimo cercato la comodità, la poltrona, la garanzia del futuro saremmo restati dove eravamo, se abbiamo scelto un'altra strada è perché ci crediamo. Siamo e restiamo donne e uomini non in vendita e ostinatamente riformisti».

Bellanova: «Non è maleducazione dire che priorità è crescita»

«Siamo sicuri sia maleducazione affermare che l'unica grande, vera priorità di questo governo dovrebbero essere crescita e lavoro? Non smetteremo di dirlo. Soprattutto alla luce dei dati sulla produzione industriale e sulle stime di crescita 2020 per l'Italia pubblicate ieri dalla Commissione Europea, appena lo 0,3%. Questo paese ha bisogno di sapere quali sono le priorità del Governo e ha bisogno di investimenti. Di meno tasse e più lavoro. Di crescita. Di una riforma fiscale chiara e decisiva. Di misure coraggiose per far ripartire l'economia prima che sia troppo tardi». Lo scrive su Facebook Teresa Bellanova (Italia Viva), Ministro dell'Agricoltura.

«È questa - aggiunge - la nostra ossessione, e lo abbiamo dimostrato a più riprese: con Italia Shock abbiamo avanzato proposte precise all'esecutivo, sulla tassazione abbiamo scongiurato ogni possibile aumento dell'Iva e tenuto il punto sull'ipotesi di introdurre nuovi balzelli, su Autostrade abbiamo ripetuto che chi ha sbagliato deve pagare ma anche che servono norme che non spaventino e non allontanino gli investitori internazionali, su Alitalia abbiamo espresso più di una perplessità sugli aiuti di Stato ma abbiamo fatto il tifo perché si trovassero nuovi investitori. Nel lavoro quotidiano al Ministero, ho lavorato per garantire 600 milioni in piú a questo settore e attivato 500 milioni di euro per il solo 2020 contro dissesto e spreco idrico, ho confermato l'azzeramento Irpef agricolo, sto lavorando per facilitare l'ingresso di giovani e donne in agricoltura, per valorizzare il made in Italy e le sue potenzialità, in Italia e all'estero. Io credo che questo significhi assumere fino in fondo la propria responsabilità di governo. Ma se tutto questo per qualcuno significa essere maleducati, allora chi lo pensa se ne faccia una ragione: si, siamo orgogliosi della nostra maleducazione», conclude.

Nobili: «Paese in mano a Casalino?»

«Rocco Casalino, portavoce del Presidente del Consiglio, smentisce platealmente Conte. Evidentemente il Paese è in mano a Casalino e a Palazzo Chigi sono alla ricerca di una nuova maggioranza. ConteTer? Auguri, si chiama ConteTer perché durerebbe tre mesi». Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, allegando il link al video di Youtube in cui Rocco Casalino parla della formazione di un governo Conte Ter.