Il chiodo fisso di Nicola Zingaretti: «Sconfitto il salvinismo che era balle e debiti»
Il Segretario del Partito Democratico: «Divisioni su legge di bilancio? In Parlamento discuteremo, non drammatizzerei». Gualtieri: «Ora cantieri per le riforme»
ROMA - «Tutte le manovre economiche hanno nel percorso parlamentare una discussione, non drammatizzerei». Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha commentato le divisioni della maggioranza sulla legge di bilancio. «L'Italia vuole fatti e stabilità», ha aggiunto. «Con questa manovra - ha osservato - è stato sconfitto il salvinismo che era balle e debiti. Aveva portato il paese sul lastrico. Il fatto positivo di questa fase è che l'Italia è tornata credibile, lo spread scende, il che vuol dire più soldi nelle tasche degli italiani. E' un governo di coalizione - ha osservato - è inutile nascondere che su tanti punti vanno trovate convergenze: discutere sì, litigare. I telefoni servono per fare riunioni, sentire gli alleati, non solo per fare tweet».
Gualtieri: «Ora cantieri per le riforme»
«E'andata molto bene, perché abbiamo approvato tutto all'unanimità», ha rivendicato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, parlando della manovra con Il Sole 24 Ore aggiungendo che su flat tax, cuneo fiscale, clausole di salvaguardia la svolta è stata netta: «La nostra discontinuità non è solo nel merito ma anche nel metodo» e «la discussione è fisiologica in un governo di coalizione e alla fine i punti del programma di governo sono diventati i capitoli di una manovra che oltre ad affrontare l'eredità del passato avvia con più ambizione del previsto le misure per la crescita. Senza l'elenco di nuove tasse che qualcuno temeva all'inizio».
Il ministro ha sottolineato che con il premier Conte il rapporto è «ottimo» e l'intesa è «piena» sullo sforzo da fare per la lotta all'evasione e gli incentivi ai pagamenti tracciabili. «La manovra riesce non solo a gestire un'eredità pesante, ma aumenta dopo anni le risorse per gli investimenti pubblici, rimette in campo gli incentivi per quelli privati e avvia le misure di sostenibilità sociale e ambientale».
«Rimettere il paese sulla strada della crescita»
E «ora vogliamo avviare una serie di cantieri, realizzare un'ambiziosa riforma fiscale, aprire un tavolo sulle pensioni per gestire il 'dopo Quota 100', avviare una nuova commissione sulla spending review, e dare un forte impulso per sbloccare gli investimenti che già sono in bilancio. Si tratta di una serie di filoni strutturali, da portare avanti con il metodo del coinvolgimento dei diversi attori politici e sociali. L'obiettivo è di rimettere il Paese sulla strada della crescita, con meno debito, meno evasione e tasse più basse su lavoro e impresa. Ma per partire bisognava prima di tutto riportare l'Italia sulla carreggiata giusta come protagonista in Europa».
«Sulla cosiddetta Flat Tax delle partite Iva abbiamo cancellato l'ipotesi iniqua dell'innalzamento a 100mila euro con aliquota al 20%, mentre su quella già in vigore fino a 65mila euro ci siamo limitati a interventi di correzione degli aspetti più discutibili. Invece non inseriremo l'obbligo di conto dedicato per evitare in questa fase oneri ulteriori. Sul reddito di cittadinanza c'è condivisione sul fatto che bisogna migliorarne il collegamento con le politiche attive del lavoro, e lo faremo».