14 gennaio 2025
Aggiornato 19:30
Caso Sea Watch

Boldrini: «Chi salva vite normalmente viene premiato»

La Deputata di Liberi e Uguali: «Quando si criminalizza la solidarietà è un pessimo segnale». De Petris: «La responsabilità è di Salvini». Speranza: «Priorità giovani, non caccia a Ong e migranti»

L'ex Presidente della Camera, Laura Boldrini
L'ex Presidente della Camera, Laura Boldrini Foto: ANSA

ROMA - «Chi salva vite umane normalmente viene premiato. Carola Rackete invece è stata arrestata e c'è anche chi, come un Salvini qualsiasi, riesce a esultare». Lo ha scritto su Twitter Laura Boldrini, Deputata di Liberi e Uguali. «Quando si criminalizza la solidarietà - ha aggiunto l'ex presidente della Camera - è un pessimo segnale. Ora basta, uniamoci per costruire un'alternativa!», ha concluso, aggiungendo l'hashtag «#UmanitàInArresto».

De Petris: «La responsabilità è di Salvini»

«L'epilogo dell'ennesimo braccio di ferro ingaggiato dal governo italiano sulla pelle di poche decine di persone è quello a cui mirava sin dall'inizio il ministro Salvini. Non c'è mai stata da parte del governo italiano alcuna volontà di risolvere questa vicenda con umanità e ragionevolezza, neppure quando altri Paesi europei si sono detti pronti ad accogliere i profughi della Sea Watch». E' quanto ha affermato in una nota la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo misto.

«Scarcerare Carola al più presto»

«Salvini invece - ha aggiunto - ha puntato sempre alla massima drammatizzazione, anche a costo di determinare situazioni di vero pericolo, pur di moltiplicare gli effetti propagandistici. Gli unici a cui sia davvero interessato. E' questa la sola ragione della guerra senza quartiere contro le Ong scatenata da Salvini. Mi auguro che Carola Reckete, rea solo di aver salvato decine di vite umane e di averle portate in salvo dopo 17 giorni terribili, venga scarcerata al più presto», ha concluso la presidente De Petris.

Speranza: «Priorità giovani, non caccia a Ong e migranti»

«La priorità del governo non dovrebbe essere quella di dare la caccia ai migranti e ai volontari delle Ong». Lo ha affermato in una nota il segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza. «Basti pensare - ha proseguito - che il 28,9% dei giovani tra i 20 e i 34 anni non lavora e non studia. E' lo spreco più inaccettabile di risorse umane per il nostro Paese. Di questo dovrebbe occuparsi un governo serio».