24 aprile 2024
Aggiornato 18:30
L'intervista

Berlato: «Il green pass è improprio e discriminatorio, l'Europa intervenga»

L'europarlamentare di Fratelli d'Italia Sergio Berlato ha presentato un'interrogazione a Bruxelles contro il green pass. Al DiariodelWeb.it spiega il perché

L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Sergio Berlato
L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Sergio Berlato Foto: Unione Europea

Dalle parole ai fatti. La protesta di Fratelli d'Italia contro il green pass da Roma ha raggiunto Bruxelles, dalle piazze si è spostata dentro alle istituzioni europee. Dove l'onorevole Sergio Berlato ha presentato un'interrogazione che invoca l'intervento della Ue contro i profili più preoccupanti della cosiddetta certificazione verde. Al DiariodelWeb.it, l'europarlamentare del partito di Giorgia Meloni ha spiegato i motivi della sua contrarietà alla norma introdotta dal governo Draghi.

Onorevole Sergio Berlato, che cosa chiede alle istituzioni di Bruxelles e che cosa si aspetta che facciano?
Il regolamento Ue prevede esplicitamente, cito, la necessità di «evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti Covid-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate». È necessario che la Commissione europea si pronunci sull’uso improprio e discriminatorio che l’Italia sta facendo del green pass, in quanto assolutamente contrario alle stesse disposizioni europee.

Ha definito il messaggio che trasmette il green pass come «discriminatorio» ma anche «pericoloso». Che rischio intravede?
Il pericolo non è costituito dai non vaccinati ma da coloro che, essendosi vaccinati, ritengono di essere immunizzati ed abbandonano le più elementari precauzioni di natura igienico sanitaria: lavarsi e disinfettarsi le mani, mantenere il distanziamento sociale, usare la mascherina nei luoghi affollati. Le evidenze scientifiche emergono non solo dai premi Nobel per la medicina come Montagnier, o dal numero uno mondiale in virologia Didier Raoult, o dal Presidente dell'Ordine dei medici italiani Magi, ma anche da quanto sta emergendo in Inghilterra, Israele, Stati Uniti ed altri paesi, dove si rileva una riesplosione dei contagi tra persone che hanno avuto la doppia dose di vaccinazione.

Dal punto di vista economico quali saranno le conseguenze di questo provvedimento?
Ci sono due questioni dal punto di vista economico: una che riguarda più strettamente le famiglie, un’altra che invece riguarda gli esercenti. Il prezzo dei tamponi e la frequenza con cui a causa del green pass vengono richiesti comporta costi non indifferenti, costringendo i cittadini o a imbarcarsi in continue spese non previste o a cedere a quello che diventa un vero e proprio ricatto vaccinale. Per ciò che invece concerne le attività economiche, i gestori e gli imprenditori si trovano a sobbarcarsi il peso del controllo del cliente, munito o meno del green pass, a cui si sommano ingenti perdite economiche. Solo per citare il settore turistico, a causa dell’introduzione del pass il 34% degli italiani ha disdetto almeno una delle prenotazioni di servizi turistici ed i nostri connazionali hanno anche accorciato i tempi dei loro soggiorni.

Quali sarebbero, secondo lei, le misure politiche alternative da intraprendere per limitare gli effetti sanitari ed economici del coronavirus, che invece il governo non sta considerando?
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo chiesto che le istituzioni adottassero un protocollo di cure domiciliari condiviso a livello nazionale. Nella fase iniziale della malattia è possibile curare il Covid-19 con una terapia domiciliare, abbattendo drasticamente i ricoveri ospedalieri. Nei primi nove mesi del 2020 sono andate perse ben 52 milioni di visite specialistiche e di prestazioni diagnostiche: si tratta del 30% in meno rispetto al 2019. Lo scorso anno si è registrato il 50% in meno di ricoveri per le patologie al sistema circolatorio e oncologiche, il 99% degli interventi per tumore alla mammella e alla prostata è stato rinviato e la mortalità per infarto si è triplicata. Il tutto perché gli ospedali erano bloccati dai numerosi malati Covid. L’unica soluzione che avrebbe potuto portare al decongestionamento degli ospedali dai malati di coronavirus sarebbe stata un protocollo per la cura domiciliare precoce dei pazienti affetti da Covid-19.

Quale aspetto del vaccino anti Covid desta la sua preoccupazione?
I cosiddetti vaccini contro il Covid-19 hanno ottenuto un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata. L’Ema ha istituito procedure d'esame accelerate per valutare le domande nel più breve tempo possibile. Ma la procedura di «fast track» è stata concessa sulla base di due requisiti: la presenza di un forte impatto sulla popolazione in termini di mortalità e la totale assenza di cure. Le recenti terapie monoclonali autorizzate dall’Aifa e le prossime cinque terapie, che dovrebbero essere approvate da Ema entro ottobre 2021, fanno decadere l’urgenza dell’autorizzazione. È quindi auspicabile che, in presenza di cure, la sperimentazione dei cosiddetti vaccini contro il Covid-19 riprenda per le vie ordinarie.

Che cosa prova quando si sente definire no vax o complottista?
Io, che nella mia vita mi sono vaccinato contro tutto, assieme ai miei figli ed ai miei nipoti, rispetto coloro che hanno scelto liberamente e consapevolmente di vaccinarsi contro il Covid-19 nella speranza o nell'illusione di sentirsi maggiormente protetti. Rispetto anche coloro che hanno ceduto al ricatto vaccinale e, pur avendo grosse perplessità, hanno deciso di vaccinarsi anche per non essere trattati da untori. Non capisco coloro che, essendosi vaccinati, vorrebbero imporre a tutti gli altri la vaccinazione.

Ha ipotizzato che Draghi sia responsabile di «procurato allarme». Perché?
Nel momento in cui il presidente del Consiglio dichiara: «Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, lui o lei muore», oltre a creare una pressione psicologica inaudita sui propri cittadini, desta allarme in chi lo sta ascoltando, peraltro dando a chi si vaccina quel senso di immunità che la stessa scienza dice non esistere.

La magistratura dovrebbe muoversi in tal senso?
La magistratura è un organo terzo ed imparziale rispetto al mio ruolo istituzionale, non sta a me stabilire cosa debba o non debba fare.

Da quando è iniziata la pandemia molte libertà personali sono state messe in discussione. Lei ha evocato addirittura l'eventualità di una dittatura sanitaria. Come dovrebbe reagire il cittadino?
Ogni cittadino deve agire in coscienza ed essere libero di prendere le decisioni che ritiene più opportune per la propria salute. Se ritiene di manifestare la propria contrarietà verso decisioni delle istituzioni che limitano le proprie libertà personali, deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare, ovviamente sempre nel rispetto delle normative vigenti.

All'interno del centrodestra le posizioni sono molto diverse: Fratelli d'Italia è contraria al green pass, la Lega è più moderata, Forza Italia è addirittura favorevole. Su un punto così qualificante si rischia di mettere in discussione l'alleanza?
Il punto di forza dell’alleanza del centrodestra risiede proprio nel rispetto delle diverse posizioni tra alleati e nel mantenimento di una propria individualità. Del resto, se la pensassimo uguale su ogni cosa, avremmo un solo partito e non tre realtà distinte e al contempo alleate.