23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Formula 1

Cancellare le ombrelline? Per Ecclestone una decisione «puritana»

Il mondo dello sport si divide sulla decisione degli americani di Liberty Media di togliere le ragazze dalla griglia di partenza: gesto progressista o talebano?

Le ombrelline sulla griglia di partenza del Gran Premio d'Ungheria
Le ombrelline sulla griglia di partenza del Gran Premio d'Ungheria Foto: GP2/Lat

ROMA – Cancellare le ombrelline. Un gesto progressista e anti-sessista, come lo definisce oggi l'editorialista del Corriere della Sera Massimo Gramellini: «Per la prima volta si afferma il principio che la donna non ha il compito prioritario di eccitare gli spettatori. Chi regge la Formula Uno non si lascia certo guidare dagli scrupoli morali. Se ha deciso così, è perché sente che l'umore del pubblico pagante è cambiato»? Oppure un'ipocrita dichiarazione di puritanesimo e buonismo, all'insegna del politicamente corretto: «È evidente, dietro questa decisione – scrive Maria Elena Barnabi sul Messaggero – l'influenza dei movimenti del #MeToo e del #TimesUp, nati dopo lo scandalo Weinstein, per contrastare e denunciare le molestie subite dalle donne nello showbiz, nel lavoro, nello sport e in generale nella vita. La Formula 1 vuole dire che non è uno sport maschilista, che rispetta le donne e che non le considera un mero oggetto sessuale»?

Bernie deluso
A dividersi sulla decisione di cancellare lo storico binomio donne e motori, insomma, non è solo il mondo dello sport, ma anche quello della cultura: la Formula 1 ha operato una svolta sull'onda degli scandali per le molestie sessuali, oppure si è solo riscoperta ancora più talebana e moralista? Il dibattito resta aperto, e non poteva che coinvolgere anche Bernie Ecclestone, l'ex patron del circus iridato che solo un anno fa ha ceduto il controllo del suo vecchio giocattolino agli americani della Liberty Media, autori appunto di questa rivoluzione copernicana. E Mr E, dal canto suo, non poteva che accogliere la decisione con un moto di sgomento: «Le ragazze facevano parte dello spettacolo – ha dichiarato ai microfoni del quotidiano inglese The Sun – I tifosi amano il glamour, ma il mondo oggi sta diventando un po' troppo puritano. Le grid girl dovrebbero essere concesse perché piacciono ai piloti, piacciono al pubblico e il resto non importa a nessuno. Non vedo come una bella donna che staziona sulla griglia di partenza, davanti a una monoposto, tenendo in mano un cartello con il numero di gara del pilota, possa essere ritenuta offensiva da qualcuno. Sono tutte vestite bene, altrimenti marchi come Rolex e Heineken non accetterebbero di essere rappresentati da ragazze non presentabili. Pensavo che ci fossimo dimenticati dell'idea che le donne non possano fare lavori da uomini e viceversa, che ormai fossimo tutti uguali. Le ragazze con i piloti facevano parte della preparazione e della tensione che precede lo show». Parole che, come del resto tutte le opinioni circolate a seguito di questo annuncio rimbalzato rapidamente in tutto il mondo, sono destinate ad alimentare ulteriormente la discussione: Ecclestone continua ad insistere una mentalità ormai anacronistica ed arretrata, oppure piuttosto è soltanto molto più sincero di chi comanda oggi il campionato?