19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
La questione di genere

Salvini attacca Appendino, «la Boldrini grillina»

La sindaca M5s replica: «Torino e Pontida distano 182 km sulla cartina ma 1000 anni luce sui diritti civili. Il linguaggio e' anche lo specchio della societa'»

TORINO - «Una Boldrini grillina...Con tutti i problemi che ha Torino, questi pensano al vocabolario!». Lo ha scritto su Facebook Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, criticando la sindaca di Torino, Chiara Appendino, per la delibera approvata dalla sua giunta, che vuole eliminare discriminazioni di genere nei documenti della pubblica amministrazione.

In un video pubblicato sul social network Salvini ha ancora attaccato: «Ma io mi domando, con tutti i problemi che ha una metropoli come Torino, il sindaco di che cosa si preoccupa? Di emanare il nuovo vocabolario che viene utilizzato negli uffici pubblici torinesi. Signora Appendino o Appendina, ma veramente lei pensa che l'abbiano eletta per questo? Non per portare un po' di sicurezza, di legalità, di decoro, di pulizia, di ordine? Il sindaco 5 Stelle di Torino si preoccupa di cambiare il vocabolario. Sarà contenta la Boldrini che è una sua battaglia storica».

Non tarda ad arrivare la replica di Appendino: «Torino e Pontida distano 182 km sulla cartina ma 1000 anni luce sui diritti civili». «Il linguaggio e' anche lo specchio della societa' in cui viviamo e questo e' un atto, se volete un po' scomodo, ma che vuole lanciare un segnale, che vuole ampliare le possibilita'» ha spiegato la sindaca di Torino, precisando: «Questo e' solo uno fra le centinaia se non migliaia di atti che approva una giunta" e attaccando il "regolamento per il rilascio del permesso per parcheggi rosa riservati alle donne in gravidanza approvato a Pontida». Un regolamento, fa notare Appendino, valido per le cittadine Ue e appartenenti «a un nucleo familiare 'naturale'».

«Di conseguenza - ha attaccato la sindaca di Torino - se sei lesbica o extracomunitaria, quindi anche cittadina svizzera, per dire, sei una mamma di serie B. Non giriamoci intorno, sono due vere e proprie discriminazioni». «Lascio valutare a voi quale sia il mondo che veramente desiderate, se un mondo dove anche il linguaggio adottato nei pubblici uffici e' attento alle discriminazioni di genere o un mondo dove se ti definisci 'sindaca', ti piovono addosso montagne di insulti. Il primo e' il mondo che vorrei lasciare a mia figlia, il secondo mi ricorda un po' troppo il medioevo per essere un modello a cui aspirare» ha concluso la sindaca di Torino.