Arrestato in Brasile il boss della 'ndrangheta Vincenzo Macrì
La polizia federale brasiliana ha arrestato all'aeroporto internazionale di San Paolo il boss della 'ndrangheta Vincenzo Macrì, che aveva un passaporto venezuelano a nome Angelo Di Giacomo
SAN PAOLO - La polizia federale brasiliana ha arrestato all'aeroporto internazionale di Guarulhos a San Paolo, il boss della 'ndrangheta, Vincenzo Macrì, ricercato dall'Interpol per traffico internazionale di droga. Macrì, 52enne originario di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, è considerato il leader della potente cosca Comisso, ed era stato proposto per l'inserimento nell'elenco dei latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno. L'uomo, che verrà estradato in Italia, è stato fermato con un passaporto venezuelano a nome di Angelo di Giacomo. Vincenzo è il figlio di Antonio Macrì, il "boss dei due mondi", storico capo della 'ndrangheta particolarmente influente negli Stati Uniti e soprattutto in Canada, ucciso in un agguato a Siderno nel 1975, nell'ambito della prima guerra di 'ndrangheta.
L'arresto del figlio del "boss dei due mondi"
Suo figlio, subentratogli alla guida della cosca, negli ultimi anni si era dapprima stabilito in Olanda, dove - sotto la copertura di un'attività floro-vivaistica - gestiva gli interessi illeciti del clan e dove, nel 2015, era sfuggito a un primo tentativo di arresto. A San Paolo del Brasile invece era di passaggio, diretto a Caracas, in Venezuela, dove viveva ultimamente utilizzando la falsa identità. Il suo arresto è frutto di articolate indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotte dalla Polizia e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con l'Interpol.