3 novembre 2024
Aggiornato 07:00
Serracchiani scoppia in lacrime

Serracchiani spiega il suo pianto in aula con un post su Facebook

La presidente del Fvg e vicesegretaria del Pd ha spiegato con un lungo post su Facebook le ragioni del suo pianto nel'aula consiliare della regione, a Trieste

ROMA - «Ho pianto in consiglio regionale. Si, proprio così: ho pianto. Chi fa politica non deve. Ti raccomandano di non far vedere mai i tuoi sentimenti, come fanno i giocatori di poker. Beh, io non so giocare a carte, non ho mai imparato veramente", così ha esordito Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd su Facebook.

Il lungo post di Debora Serracchiani
Il lungo post di Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd, è stato pubblicato su Facebook per spiegare le lacrime scese nell'aula consiliare della regione, a Trieste, che nel frattempo hanno fatto il giro del web. «Faccio politica con passione e per passione, e quando è così non si può bluffare. Poi ci sono giorni più duri di altri in cui neanche la passione che ti manda avanti ogni giorno è sufficiente. Ieri (mercoledì, ndr) è stato un giorno maledettamente duro, uno di quei giorni in cui gli attacchi personali sono ancora più personali, più cattivi di sempre, o forse sei solo tu che la prendi peggio e non ci passi sopra", ha proseguito Serracchiani.

Seracchani: Ho dovuto fare più fatica di altri
«So che il volto delle istituzioni dovrebbe essere sempre lucido, riflessivo e capace di rispondere a ogni attacco, anche il più cattivo, il più feroce - ha continuato -. Io ho dovuto fare più fatica di altri per dimostrare che valgo, che occupo il mio ruolo per merito, forse ho dovuto alzare difese e corazzarmi più di quanto avrei voluto. Ma talvolta la corazza non basta, si rompe e viene fuori una persona diversa, con le sue debolezze, il suo impegno quotidiano, la rabbia che sale quando capisci che molti criticano quello che fai a prescindere. Tutto questo è venuto - ha concluso - a galla quasi all'improvviso, e sono arrivate le lacrime in aula».