29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Le proposte di Fdi

Immigrazione, costi della politica e referendum: la Meloni risponde a Renzi

All'Arena di Giletti la leader di Fratelli d'Italia ha attaccato il sistema delle cooperative che lucrano sui profughi, ha ricordato la proposta di legge del suo partito per legare gli stipendi dei parlamentari all'andamento economico e ha ribadito che la riforma costituzionale toglie potere al popolo

ROMA - Una Giorgia Meloni per nulla addolcita dalla recente maternità (la piccola Ginevra è nata lo scorso 16 settembre) almeno nei confronti del governo Renzi. La leader di Fratelli d'Italia all'Arena di Massimo Giletti ha attaccato l'esecutivo su tutti i temi di recente attualità: immigrazione, costi della politica e referendum costituzionale.

La burocrazia per le Coop e quella per tutti gli altri
Sull'emergenza profughi, il giornalista ha introdotto il tema ricordando quanto «spesso l'accoglienza degli immigrati si trasforma in business per chi fa il furbo sulle spalle degli immigrati» con la Meloni che ha chiesto ironicamente: «Spesso?». Poi l'onorevole ha ricordato che il suo partito ha presentato una proposta di legge, la Taglia business, «perché abbiamo scoperto una cosa curiosa. Le cooperative che si occupano di accoglienza agli immigrati, a differenza di tutte gli altri che ricevono soldi dallo Stato italiano per fare qualunque cosa non devono rendicontare niente». La leader di Fdi ha continuato mostrando un corposo elenco di adempimenti che le imprese italiane devono svolgere, affiancandolo a quelle delle coop che si occupano di migranti le quali, a suo dire, hanno un solo obbligo amministrativo: dichiarare il numero di persone ospitate. «Basta che dicano quante persone hanno e lo Stato italiano gli invia il corrispettivo di 37,5 euro al giorno a persona», ha detto Meloni chiedendo ironicamente: «Un italiano che lavora nel privato, secondo voi in quale ambito vorrebbe lavorare?».

Legare gli indennizzi dei politici alla situazione economica
Quindi Giletti le ha chiesto un commento alle parole del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che rispondendo al Movimento 5 stelle sul taglio dei costi della politica ha proposto di corrispondere ai parlamentari l'indennità in base alle presenze in Aula. Anche in questo caso la deputata ha detto «Renzi e altri arrivano tardi» perché da «tre anni giace in Parlamento una proposta di Fratelli d'Italia», approvata «sulla carta dalla Camera» per legare la retribuzione dei parlamentari all'andamento economico del Paese. «A me piacerebbe che l'indennità dei parlamentari aumentasse al diminuire della disoccupazione e viceversa», ha detto Meloni concludendo sul punto con un paragone al mondo delle aziende private: «Quando le cose vanno bene c'è un utile da distribuire, quando le cosa vanno male no. Ecco così probabilmente più serio il lavoro dei parlamentari».

Referendum costituzionale ci porta indietro
Infine sul referendum costituzionale il giornalista ha introdotto il tema dicendo che la leader di Fdi sostiene che con questa riforma si «abolisce la democrazia», ricevendo come risposta: «Io dico che questa è una riforma che ci porta indietro, che concentra il potere nelle mani di pochi, che toglie il potere agli italiani che da molto potere ai partiti politici». Per Meloni quindi si tratta di un cambiamento «esattamente contrario» a quello di cui avevamo bisogno, perché gli italiani dovrebbero poter eleggere «direttamente» il premier e dovrebbero poter scegliere loro da chi farsi governare, mentre con il referendum lo faranno «i giochi di palazzo o le cancellerie europee». Inoltre per la deputata nel caso di caduta del presidente del Consiglio dovrebbe decadere anche il Parlamento per evitare il caso di parlamentari «ribaltonisti che da 70 anni tengono in ostaggio la democrazia in Italia».