16 aprile 2024
Aggiornato 20:30
7 casi a Battipaglia

Antimafia, 14 impresentabili, Bindi: «Situazione incoraggiante»

Secondo la relazione della Commissione Antimafia, la situazione risulterebbe rassicurante anche nelle situazioni più critiche. I 14 casi si riscontrano in liste civiche, «un varco per le mafie», secondo la Bindi

ROMA - In tutto sono quattordici i casi di impresentablità alle prossime elezioni secondo l'esame della Commissione Antimafia. Nel mirino della Commissione tutti candidati di liste civiche. Sette dei quattordici casi di «incandidabilità» in base alla legge Severino sono emersi nel comune di Battipaglia. Come spiega la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, «sono stati già segnalati alla Procura perché hanno autocertificato il falso». Cinque a Roma e due in Calabria. La commissione presieduta da Rosy Bindi ha esaminato i documenti di oltre 3.200 candidati, di cui 2.220 solo a Roma, di 13 Comuni a rischio infiltrazioni.

Situazione incoraggiante
«Abbiamo rilevato una situazione che è sicuramente incoraggiante rispetto allo scorso anno», dice Bindi, che definisce la situazione rassicurante anche nelle situazioni più critiche, nonostante l'attenzione che si è creata intorno alla classe dirigente italiana ci consegni oggi una situazione con dati preoccupanti.  In base agli esiti delle verifiche della commissione Antimafia, tra i candidati al consiglio comunale di Roma non ci sono posizioni irregolari. «I candidati del consiglio comunale di Roma - ha spiegato Bindi - sono tutte situazioni che non si discostano dalle norme della legge Severino e del codice di autoregolamentazione. E' un dato consolante». Bindi ha poi aggiunto che in realtà «in un solo caso, per quanto riguarda una lista civica al consiglio comunale di Roma, la lista 'Per Giovanni Salvini' che - ha sottolineato il presidente della commissione Antimafia - può essere definita anche Lista Civetta, è stata riscontrata una violazione ma solo in base al codice di autoregolamentazione».

Liste civiche varco per mafie
«Le liste civiche sono un varco per le mafie», precisa la presidente della Commissione. «Conosciamo anche liste civiche con capacità di riscatto – aggiunge la Bindi - e non vogliamo certamente delegittimare questi tentativi. Ma il 100 percento delle liste civiche in quasi tutti i comuni sciolti per mafia, 100 per cento a Morlupo, 100 a Sant'Oreste. Qualcosa vuol dire...». Ma, oltre ai quattordici «impresentabili» emersi, tutti nomi non di primissimo piano, nella relazione si sottolinea che «al di là degli sbarramenti previsti dalla legge molti candidati non appaiono comunque consoni alla carica pubblica che aspirano a ricoprire».