Fabrizio Corona aggredito dai pusher nel bosco della droga di Rogoredo. Cosa ci faceva lì?
Fabrizio Corona ha denunciato di essere stato aggredito mentre si trovava nel cosiddetto boschetto della droga di Rogoredo a Milano
MILANO - Fabrizio Corona ha denunciato di essere stato aggredito mentre ieri sera si trovava con una troupe televisiva nel cosiddetto boschetto della droga di Rogoredo a Milano per girare un servizio per la trasmissione di La7 «Non è l’arena». Intorno alle 22.30 una pattuglia di carabinieri sarebbe stata fermata in via Sant’Arialdo (all’altezza del cavalcavia Pontinia) da alcune persone della troupe che hanno segnalato che l’ex agente fotografico era appena stato picchiato. I militari del Radiomobile si sarebbero così addentrati nel parco trovando Corona per terra con una lievissima ferita al volto. Visitato sul posto dai sanitari del 118, Corona avrebbe rifiutato di essere accompagnato in ospedale.
Cosa ci faceva lì - In un post scritto nel corso della notte sul suo profilo Instagram, il 44enne catanese ha spiegato di essersi recato nella «patria nazionale dello spaccio italiano, dove anche la polizia si rifiuta di entrare (…) per raccontare il parallelismo della mia tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata».
La presunta aggressione - L’Arma di Milano ha riferito che Corona non ha formalizzato ancora alcuna denuncia e ieri sera avrebbe spiegato ai carabinieri che il cellulare e l’attrezzatura che aveva indosso non gli sarebbero stati rubati ma li avrebbe persi durante l’aggressione, che sarebbe stata compiuta da due persone che lo avevano riconosciuto mentre si aggirava nel boschetto insieme con un ragazzo. Aggressori che, sempre secondo quanto avrebbe riferito Corona al Corsera, avrebbero poi chiamato «altre decine di persone, forse cinquanta, forse trenta», che lo avrebbero inseguito facendolo cadere in un dirupo.
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