19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Governo Lega-M5s

Dialogo o scontro? Il governo deve scegliere la linea da tenere con Bruxelles

Il vicepremier Luigi Di Maio apre al dialogo. «Ma sulla manovra non arretriamo». Ma Salvini è per il pugno duro. E chiama gli italiani alla prova di piazza

Giuseppe Conte con Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Giuseppe Conte con Luigi Di Maio e Matteo Salvini Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Precisiamo subito: non sono due linee diverse. Il governo deve scegliere se andare allo scontro con Bruxelles, sulla manovra e non solo, o se provare la strada del dialogo. E le due anime dell'esecutivo stanno provando a tirare Conte da una parte o dall'altra. Ma il muro che l'Ue ha alzato sulla manovra sta restringendo il bivio sempre di più, portando di fatto Di Maio e Salvini alla stessa conclusione. Ok il dialogo, ma sulla manovra non si arretra. E non è un caso che proprio nelle ore in cui il capo politico del Movimento 5 stelle ha precisato che «con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c'è nel testo» della manovra, Matteo Salvini ha ufficializzato la prova di piazza.

La Lega alla prova di piazza
«Prima gli italiani. Poi, forse, gli europei». Così Matteo Salvini aveva annunciato la volontà di chiamare in piazza i militanti della Lega (e non solo). Oggi è arrivata la conferma ufficiale: «Amici, abbiamo fissato per l'Immacolata, sabato 8 dicembre, un appuntamento a Roma, con tutti gli italiani perbene che ci sostengono e che vorranno esserci vicini in questa bella avventura di liberazione, di coraggio, di onestà, di crescita e di futuro. Vi aspetto alle 12 in Piazza del Popolo, con il sorriso». Il tutto al motto «#primagliitaliani».

Di Maio: «Sulla manovra non arretriamo»
«Quello che ha detto il Presidente Mattarella è ragionevole. Il Capo dello Stato sta osservando l'evolversi della situazione con molta attenzione. La sua attenzione è la nostra: anche noi teniamo alla salvaguardia degli interessi degli italiani». Così in un'intervista al Corriere della Sera Luigi Di Maio è tornato sul monito rivolto dal presidente della Repubblica Mattarella a proposito della manovra.  «È chiaro» ha aggiunto il leader M5S «che con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c'è nel testo, sia per quello che ancora non c'è ma verrà aggiunto in Aula e mi riferisco a più soldi per la scuola, alla misura sulle pensioni d'oro e sui tagli all'editoria».

Il rischio sanzioni
Di Maio è convinto che non si arriverà a sanzioni all'Italia da parte dell'Ue sulla manovra. «Non credo si arriverà a questo punto» ha detto «non succederà, non ci sono nemmeno i presupposti per alcune ipotesi. E sono convinto che il premier Conte e il ministro Tria sapranno spiegare alla Commissione la bontà della manovra». In ogni caso, ha ripetuto, «se il tema è mettere in discussione il reddito di cittadinanza o il superamento della Fornero non c'è rilievo che tenga. Specifico che ci sono ulteriori tagli agli sprechi da fare e andremo fino in fondo».