«Forza ragazze al lavoro!»: il tour per l'Italia della Boldrini
L'ex presidente della Camera sta svolgendo una tournée per promuovere la sua proposta di legge che vorrebbe portare l'occupazione femminile al 62%
ROMA – Laura Boldrini è in tour per l'Italia, manco si trattasse di una rockstar invece di una semplice parlamentare. La tournée dell'ex presidente della Camera è stata battezzata «Forza ragazze al lavoro!», riprendendo il titolo di un articolo sulle madri lavoratrici scritto da Valeria Solesin, la giovane borsista italiana all'università Sorbona uccisa nel 2015 dall'attentato al Bataclan di Parigi. La Boldrini ha già toccato numerose città, da Trento a Torino, da Napoli a Venezia, da Palermo a Cagliari.
Più lavoro per le donne
«Il mio viaggio attraverso l'Italia – spiega la deputata di Liberi e uguali – è per incontrare associazioni, cittadini e cittadine che hanno a cuore le questioni che riguardano le donne. I suggerimenti e le proposte che ho ricevuto nel corso di questo tour continueranno ad essere utili alla stesura del progetto di legge che presenterò per il rilancio dell'imprenditoria e dell'occupazione femminile, che in Italia è a livelli più bassi rispetto al resto d'Europa». Lo scopo ultimo è quello di promuovere la proposta di legge sull'occupazione femminile intitolata «Obiettivo 62 per cento», per portare appunto al 62%, la media europea, il tasso di lavoro delle donne in Italia, che oggi è fermo al 49%, il più basso del continente. «La proposta di legge – è scritto in una nota – nasce dal lavoro svolto nella legislatura precedente con l’intergruppo ‘Donne alla Camera’ e gli incontri con le rappresentanze femminili delle associazioni sindacali e imprenditoriali volti a incentivare la partecipazione delle donne alla vita lavorativa e sociale».
L'auspicio dell'ex presidente
Ma la normativa, da sola, non basta: «Non saranno però sufficienti le proposte – spiega ancora la Boldrini – se l’Italia non compirà la scelta strategica di assumere la lotta alla disoccupazione e alla precarietà come priorità assoluta e anche attraverso finanziamenti e investimenti pubblici e privati capaci di creare lavoro buono, stabile e dignitosamente retribuito per tutte e tutti».
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