18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Sicurezza

Sicurezza, anche la Cgil ora ha fiducia in Salvini: «Ma le forze dell'ordine vogliono i fatti»

Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil: «Tra le divise è cresciuto il senso di aspettativa. Ora a lui risolvere i problemi»

Foto di repertorio
Foto di repertorio Foto: ANSA/CESARE ABBATE ANSA

ROMA - Fiducia e aspettativa verso Matteo Salvini. Stavolta, però, a parlare in termini positivi - sfidandolo poi sulle promesse fatte in campagna elettorale - è addirittura il Silp Cgil. Perché, come ha spigato il segretario nazionale Daniele Tissone, «la fiducia e le aspettative tra le donne e gli uomini in divisa dopo gli annunci fatte dal ministro dell'Interno Matteo Salvini è ancora altissima. Come l'attesa di vedere concretarsi di alcune promesse fatte dal titolare del Viminale». Dalle nuove assunzioni, ai correttivi per il riordino delle carriere fino alle risorse da destinare al contratto dei poliziotti. «Da quando Salvini è stato eletto» ha spiegato Tissone ad Askanews «posso confermare che tra le 'divise' si è notevolmente accresciuto il senso di aspettativa, il motivo è che sono stati molti i proclami in favore delle forze dell'ordine ad iniziare dalla campagna elettorale, gli umori sono pertanto questi: 'Vedrai che Salvini risolverà tutti i nostri problemi'».

La questione delle risorse
Tissone va dritto al problema: il tema delle risorse è il vero tema. Sia in termini di un miglioramento della sicurezza del Paese sia sul versante del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini in divisa. «Se Salvini sarà capace di assumere almeno 10.000 unità di personale nei prossimi tre anni» osserva Tissone «ciò significherà far lavorare meno e meglio gli attuali operatori che, con una media anagrafica di ormai 50 anni di età essendo privati dal turn-over, devono lavorare di più e in condizioni peggiori».

Più controlli in strada
Elevare gli organici con nuovi giovani significa, peraltro, poter mandare su strada più personale «migliorando gli standard di sicurezza delle persone in particolare nei centri urbani che 'soffrono' anche di quel senso di 'insicurezza percepita' che è spesso figlio delle campagne, anche mediatiche, basate sulla paura». «Risolvere il problema degli organici potrebbe essere la strada per non chiudere molti dei presidi di Polizia che sono oggi a rischio proprio perché la Polizia è sotto di 7mila unità in organico rispetto al Dl Madia che la vorrebbe con 106.000 uomini. (Oggi siamo 98.000) Dare riposta a questo sarebbe già un primo passo ma, ad oggi, siamo ancora ai proclami».

La partita centrale è su riordino e contratto
Tuttavia sul versante riordino e del contratto «direi che si gioca la prima importante partita delle esecutivo» e del neo ministro Salvini. «Dare ai poliziotti ciò che gli spetta significa reperite risorse economiche tali da ricompensare le carriere di chi, da troppi anni, attende un riordino vero. Salvini che aveva criticato» come del resto abbiamo fatto noi del Silp Cgil -«l'attuale riordino ha adesso la possibilità di far vedere alla categoria quale sia il suo reale impegno in favore degli operatori della sicurezza». Quindi anche il contratto costituirà il banco di prova per questo governo. «L'esecutivo avrebbe già potuto convocarci al tavolo del rinnovo che scadrà tra soli 3 mesi (ricordo che abbiamo aperta ancora la fase normativa e ordinamentale del passato contratto) per cui» sottolinea l'esponente sindacale «ci aspettiamo di poterci sedere al tavolo con risorse adeguate per la categoria ma quando avverrà tutto ciò? Non abbiamo ancora input in tal senso».

Lo scetticismo sulla questione sicurezza
Sulle politiche della sicurezza «abbiamo espresso il nostro scetticismo in relazione ad un possibile aumento dei carichi di lavoro del nostro personale quando abbiamo letto nel testo del Dl Sicurezza del coinvolgimento delle forze dell'ordine sul versante degli sgomberi». Per Tissone «è una politica sbagliata che fa distogliere il personale dalle attività di controllo del territorio e investigativo dirottando migliaia di uomini in piazza e nei centri. Vogliamo questo? Mi sembra che poco sia cambiato rispetto al passato salvo le maggiori aspettative del personale che è sempre più sottoposto a continui disagi si pensi a Genova dove centinaia di operatori delle forze dell'ordine, dalla polizia locale alla Stradale, sono quotidianamente sottoposti a stress e a turni massacranti per la viabilità, anche qui che la politica dia un segno tangibile risolvendo i problemi dei cittadini ma facendo presto oltre che bene».

Le proposte del segretario nazionale del Silp Cgil
«Serve investire su progetti che riguardino la vivibilità urbana sia delle grandi che delle piccole città, le politiche della sicurezza si realizzano con una 'presenza vera' del personale snellendo burocrazia e immettendo nuove leve» spiega l sindacalsta del Silp Cgil. «Come abbiamo sempre detto: meno armi tra i cittadini e più forze di Polizia su strada questo per rispondere alle nuove leggi sul possesso delle armi. Anche in tema di legittima difesa, se consideriamo l'esposizione mediatica che al tema viene inevitabilmente data, ci preoccupa una 'difesa sempre legittima' perché oltre a non essere praticabile non porterà alcun giovamento anzi, creerà solamente molti problemi in più anche e soprattutto ai cittadini stessi».