Foggia, incidente tra tir e furgone: morti altri 12 braccianti extracomunitari
Ancora sangue sulle 'strade dei pomodori' dopo l'incidente di sabato. Il sindacato 'dei migranti' annuncia lo sciopero dei braccianti e una marcia di protesta

FOGGIA - Dodici persone, tutte africane, sono morte in un tremendo incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di lunedì 6 agosto a Ripalta di Lesina, nel Foggiano, lungo la statale 16. Le vittime sarebbero tutti braccianti agricoli extracomunitari che viaggiavano su un furgone che si è scontrato con un tir. Si tratta del secondo incidente mortale in pochi giorni, dopo quello di sabato scorso ad Ascoli Satriano, sempre in provincia di Foggia, che è costato la vita ad altri quattro braccianti. Il secondo incidente in poche ore, quindi, che vede come vittime dei lavoratori extracomunitari «sfruttati nei campi» che fa esplodere la rabbia dei sindacati, con l'Unione sindacale di base che rilancia l'appuntamento di mercoledì 8 agosto quando dall'ex ghetto di Rignano partirà la «marcia dei berretti rossi» in occasione dello sciopero dei braccianti.
La rabbia dei sindacati
«Altri braccianti sono morti in un incidente stradale nel foggiano mentre rientravano dal lavoro. Alcuni nostri delegati braccianti sono sul posto» racconta Aboubakar Soumahoro, dell'Unione sindacale di Base. «Altre famiglie piangeranno le vite di onesti lavoratori, che dalle 3 del mattino raccolgono pomodori per 2 euro l'ora». A protestare saranno centinaia di braccianti delle campagne del Foggiano che «si sono riuniti in assemblea con l’Unione Sindacale di Base domenica sera nell’ex ghetto di Rignano e hanno deciso di proclamare uno sciopero per l’intera giornata di mercoledì 8 agosto, in memoria di Amadou Balde, Aladjie Ceesay, Moussa Kande e Ali Dembele, morti sabato scorso a causa di un infortunio in itinere mentre tornavano dai campi».
La marcia dei migranti
Ai nomi delle quattro vittime di sabato, si aggiungeranno le 12 dell'incidente di oggi. «Lo sciopero sarà accompagnato da una marcia che prenderà il via alle 8 del mattino da Torretta Antonacci (ex ghetto di Rignano), nel comune di San Severo, e si concluderà davanti alla prefettura di Foggia. Sarà la marcia dei berretti rossi, come i cappellini che i quattro braccianti morti indossavano nei campi per proteggersi dal sole mentre si spaccavano la schiena per raccogliere pomodori alla vergognosa paga di un euro al quintale».
La Cgil: «Il trasporto ai campi sia pubblico»
«Emerge con fortissima evidenza la necessità - già da noi abbondantemente evidenziata - che il trasporto dei braccianti immigrati venga organizzato con il concorso pubblico-privato per garantire sicurezza e tutela e soprattutto sottrarre ai caporali questo formidabile strumento di ricatto e di controllo», osserva la senatrice pd Teresa Bellanova, già sindacalista della Federbraccianti Cgil. Dalla Cgil Puglia, il segretario Pino Gesmundo sollecita «un intervento pubblico per il controllo del territorio e l'istituzione di servizi per l'accoglienza e trasporto pubblico. Senza continueremo a contare vittime mentre le economie criminali ingrasseranno i loro portafogli. Chiediamo pertanto la convocazione urgente in Prefettura a Bari e Foggia dei tavoli previsti dal protocollo interministeriale, che affrontino la questione trasporti e accoglienza a partire dalla risorse già disponibili individuate dalla Regione Puglia».
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