29 novembre 2023
Aggiornato 19:00
Governo

Decreto dignità, l'ira di Di Maio: «Basta leggende metropolitane. I soldi ci sono»

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico liquida così le indiscrezioni sulla mancanza di coperture finanziarie

MILANO - «Sono tutte leggende metropolitane»: così il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha liquidato le indiscrezioni sulla mancanza di coperture finanziarie per il decreto dignità al Festival del lavoro di Milano. «Mi fa piacere che tutte queste leggende lo stiano pubblicizzando. Lo abbiamo scritto, è pronto nel testo, sta facendo tutto un iter che io sottovalutavo. Un iter - ha detto Di Maio - che non è per le coperture, magari fosse per una questione di merito, è solo una questione di quante bollinature deve avere e di quanti soggetti devono dire va bene, ma dal punto di vista politico e tecnico è un decreto pronto», ha continuato il ministro. «Vedo che c'è tanta preoccupazione da parte di certi concessionari del gioco d'azzardo, io credo che il primo atto di dignità in questo paese è dire basta con la pubblicità del gioco d'azzardo perché sta facendo sprofondare tante famiglie nella miseria, tanti padri si stanno giocando tutti i loro risparmi con il gioco d'azzardo», ha concluso Di Maio.

Cosa prevede il decreto dignità sui contratti a termine
Limite massimo di 36 mesi per i contratti a termine. Ogni rinnovo, però, a partire dal secondo, avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Prevista anche la riduzione delle proroghe, che non potranno essere più di 4, mentre oggi sono 5. Nel testo dovrebbe esserci anche l’aumento a 270 giorni come termine per impugnarlo. Sempre in tema di contratti a termine, il governo vorrebbe prevedere tre causali: esigenze temporanee, oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. L'esecutivo vuole che queste causali siano indicate al primo rinnovo o per i contratti oltre i 12 mesi. Anche i contratti in somministrazione, poi, dovrebbero esser conteggiati nel limite del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.

Cosa prevede il decreto dignità sulle delocalizzazioni
«Non esiste che te ne vai all'estero se prendi soldi dall'Italia». Questo il mantra ripetuto come un'ossessione da Luigi Di Maio. Così, alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato e che portano all’estero la produzione prima che siano trascorsi dieci anni, arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Previsto anche che lo stesso beneficio venga restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. Andrà recuperato, con un meccanismo di 'recapture' anche l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. 

Cosa prevede il decreto dignità sul gioco d’azzardo
Nel Decreto Dignità previsto anche lo stop totale agli spot sul gioco d'azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni, e «tutte le forme di comunicazione», comprese «citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli». A chi non rispetterà il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di importo minimo di 50.000 euro. Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori.