28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Governo

«Altro che Brexit, il vero problema dell'Ue sarà l'Italia»: parola di Farage

Il copresidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta - e primo sostenitore della Brexit - in prima fila con Lega Nord e M5s

BRUXELLES - «La Brexit non è il principale problema dell'Unione europea. Ci sono contribuenti netti che pagano 4 miliardi euro l'anno e in questo momento in Italia cambiano le cose e si mette in discussione il vantaggio dell'euro per l'economia, temono di essere vittime dell'Ue sull'immigrazione e hanno cercato di portare al governo nuove forze per rendersi conto invece che la Commissione ha bullizzato il presidente della Repubblica italiano», Sergio Mattarella. Con queste parole Nigel Farage, copresidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta, parlando questa mattina nell'aula del Parlamento europeo durante la discussione del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, ha voluto prendere una chiara posizione dalla parte di Lega Nord e Movimento 5 stelle. O, come ha voluto ribadire, «dalla parte degli italiani, privati del governo che avevano scelto». Parole dure di uno dei portatori del verbo euroscettico in Europa, che punta chiaramente a costruire un secondo fronte d'attacco contro Bruxelles. Dopo la Brexit, quindi, sarà il turno dell'Italia.

Forza Italia chiede l'intervento di Di Maio
«Il capo di Di Maio in Europa Nigel Farage afferma in Parlamento europeo che i Cinque Stelle vogliono l'uscita dall'Europa. Per il bene dell'Italia, visto lo spread che sale alle stelle, Di Maio lo smentisca ufficialmente». A chiederlo è Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia, vicepresidente del Gruppo PPE al Parlamento europeo, che stamattina è intervenuta in aula nella seduta plenaria in corso a Strasburgo per difendere l'Italia dagli «inaccettabili allusioni» del presidente del Gruppo EFDD (lo stesso in cui militano gli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle), il britannico Nigel Farage. «Il presidente del Gruppo dei Cinque Stelle al Parlamento Europeo, leader del partito Ukip che ha sostenuto la Brexit, ha dichiarato in plenaria che l'Italia è il più grosso problema per l'Unione Europea dopo la Brexit - fa notare Lara Comi - a mia precisa domanda, Nigel Farage ha affermato testualmente che sospetta che i 5 Stelle 'non vogliano restare dentro l'Europa' e che il fronte euroscettico italiano 'è il più grande problema per l'Europa centralizzata', più della stessa Brexit. Ora, i casi sono due: o Di Maio non è stato abbastanza chiaro nelle sue intenzioni con il suo capo europeo Farage, oppure sta prendendo in giro gli italiani quando sostiene che i 5 Stelle non vogliano uscire dall'Europa. Per il bene e per l'immagine dell'Italia, con lo spread che sta schizzando alle stelle, chiedo a Luigi Di Maio di smentire al più presto le parole e le insinuazioni del suo presidente Farage su un'ipotesi di Italexit in caso di vittoria elettorale dei 5 Stelle».

Lo scontro tra Farage e Forza Italia
«Siete riusciti a bullizzare greci, irlandesi e danesi - ha detto Farage - ma temo che con l'Italia siete andati veramente troppo in là. Alla fine l'euroscetticismo aumenterà». All'europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi, che gli ha fatto notare che Lega e M5s non vogliono uscire dall'Ue, Farage ha replicato: «Qualche anno fa lei diceva che ero il peggiore incubo dell'Ue perché diceva che volevo romperla. Oggi ci sono Lega e M5s che vogliono rimanere in Ue ma cambiare le regole sull'immigrazione, vogliono poter controllare il proprio bilancio e sono un problema ancora più grosso per una Ue centralizzata. Una volta andati via i britannici penserete che di fronte a questo possibile governo italiano i britannici erano una bazzecola».