26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Governo

Il M5s vuole chiudere l'Ilva: sindacati e opposizioni in rivolta

Nel programma con la Lega Nord si parla di «progressiva chiusura». Il ministro uscente Calenda: «Sarebbe un dramma per l'occupazione al Sud»

Lo stabilimento dell'Ilva
Lo stabilimento dell'Ilva Foto: ANSA

ROMA - «Un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti». Questa la posizione su Ilva contenuta nella versione definitiva del contratto di Governo di M5s e Lega. «Ci impegniamo, dopo più di trent'anni, a concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale, secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green Economy e delle energie rinnovabili e sull'economia circolare» si legge. Il contratto precisa che «anche al fine di prevenire misure sanzionatorie da parte dell'Unione Europea prevediamo misure volte all'adeguamento degli standard di contrasto all'inquinamento atmosferico secondo le norme in vigore». Un passaggio che, secondo il segretario generale della Fim Cisl, «chiarisce definitivamente la volontà del M5s di non proseguire opera di ambientalizzazione ma di chiudere la fabbrica e lasciare a casa 20.000 lavoratori senza alcuna garanzia. Le elezioni si sono svolte ed è giusto che chi governa si prenda le responsabilità delle sue scelte».

«Sarà ll'Ilva il primo terreno di scontro con Lega e M5s»
«Sia altrettanto chiaro - avverte il sindacalista della Cisl - non staremo con le mani in mano, se si vuole lasciare i lavoratori a casa e la città vittima di una scelta ambientale dannosa, non staremo fermi e daremo vita alla mobilitazione totale. Per questo, serve proseguire immediatamente la trattativa, trovare un accordo che ambientalizzi - come tutti a Taranto in particolare, attendono - difenda tutti i lavoratori e metta in sicurezza impianto e lo rilanci». A cavalcare il tema il centrodestra, ormai ex alleato della Lega Nord, con Giovanni Toti che su Facebook si è appellato all'amico Matteo Salvini: «Bloccare grandi opere e chiudere Ilva significa condannare l'Italia ad un futuro di decrescita (non felice) e marginalità in Europa».

Ministro e viceministro contro il M5s
Per il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il Vice Ministro Teresa Bellanova «la decisione di chiudere l'ILVA, il più grande impianto industriale del Sud Italia, confermata e ufficializzata oggi dal M5S, rende evidente perché il Governo aveva presentato alle parti sociali una proposta di accordo per consentire di completare il trasferimento a AmInvetco, mettere in sicurezza i posti di lavoro e i 2,4 mld di euro di investimenti privati per tecnologie e ambientalizzazione. Speriamo che le sigle sindacali che auspicavano la chiusura dell'accordo con il nuovo Governo capiscano che questa strada è chiusa. Siamo disponibili a convocare immediatamente il tavolo con azienda e sindacati per chiudere l'accordo ed evitare la più grossa deindustrializzazione del Sud degli ultimi decenni».