25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Governo

Salvini pronto all'ultimo tentativo, «a costo di schiantarmi»

Il leader della Lega Nord pronto a dialogare con tutti, «ad esclusione di Renzi e del Partito democratico»

https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10155753392643155/

ROMA - «Ho aspettato due mesi, abbiamo provato a dialogare con tutti, ora sono pronto a fare l'ultimo tentativo, anche a costo di schiantarmi». Dopo Luigi Di Maio, anche Matteo Salvini si affida alla sua pagina Facebook per spiegare agli italiani - dal suo punto di vista - cosa sta accadendo nelle stanze del Quirinale. «Dopo due mesi di pazienti tentativi, in cui la Lega Nord ha rinunciato a tutto quello cui poteva rinunciare, e io stesso pur avendo messo 'Salvini premier' sul simbolo, ho fatto un passo indietro. Ma niente. Bisticci, litigi, minacce, insulti: a questo punto ho detto al presidente Mattarella che ci sono, ci metto la faccia, mi prendo l'onore e l'onere di cercare una maggioranza, provandoci con tutti ad esclusione di Matte Renzi e del Partito democratico. Perchè io non ho due forni, ho un panettiere di fiducia: l'unico governo rispettoso del voto è tra i primi e i secondi arrivati. Quindi Silvio Berlusconi non può continuare a insultare il Movimento 5 stelle, e gli esponenti del Movimento 5 stelle non possono dire tu sì e io no, perchè ci siamo presentati con una squadra comune e la coerenza non vale un ministero».

La strategia di Salvini
«Non voglio tirare a campare. O nelle prossime ore qualcuno fa un passo a lato, come abbiamo fatto noi, e parte un governo che faccia, oppure ragazzi, siete pronti a darmi la maggioranza assoluta, e cominciamo da soli, senza fare il giro delle sette chiese, a rivoltare questo Paese? Se serve anche in estate». Anche qui, come Di Maio, il messaggio su Facebook ha il sapore di una campagna elettorale alle porte

Sarà un ballottaggio tra Lega e M5s
Il voto non spaventa Matteo Salvini, che però sa bene di partire in seconda posizione rispetto al Movimento 5 stelle: «Se sarà necesario il prossimo ritorno alle urne sarà un referendum: o di qua o di là. Se la coalizione di centrodestra supera il 40%, e vince nella maggior parte dei collegi... basta, partita finita, si evitano balletti e astrusità, come quelle che stiamo vivendo».

Prima, però, un ultimo tentativo
Prima di gettarsi in campagna elettorale, però, «spero - ha spiegato Salvini - che il presidente mi incarichi di andare a cercare i numeri dove ci sono, sperando che i Cinque Stelle e Forza Italia facciamo un passo indietro rispetto ai loro no, ai loro veti. Altrimenti per serietà meglio tornare a chiedere la fiducia al voto, con quel 2/3/4 per cento in più che ci permetterebbe di governare da soli, per cinque anni, senza chiedere niente a nessuno». Perché «la mia pazienza, e la vostra pazienza - ha aggiunto - ha un limite. Vediamo se il Presidente affiderà l'incarico a Matteo Salvini. O ce la faccio, o meglio tornare al voto». Una cosa, per Salvini, è certa: «Per formare un nuovo governo bisogna lasciar perdere i terzi arrivati. Non vorrei che qualcuno dalle parte del Quirinale stesse pensando di recuperare quello che gli italiani hanno fatto uscire dalla finestra: i Renzi, i Boschi...».