23 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Siria

Siria nel caos: attacco chimico e bombardamento di una base aerea. Usa e Francia che fanno?

Diversi missili hanno colpito un aeroporto militare siriano nei pressi della città di Homs, causando la morte di 14 combattenti, alcuni dei quali iraniani

HOMS (SIRIA) - Diversi missili hanno colpito un aeroporto militare siriano nei pressi della città di Homs, causando la morte di 14 combattenti, alcuni dei quali iraniani. L’attacco è stato messo a segno dopo che Stati Uniti e Francia si sono dette pronte a una «risposta forte e comune» per l’attacco chimico denunciato sabato scorso da ribelli e soccorritori nella città di Douma, alle porte di Damasco, che ha causato decine di morti. «Almeno 14 combattenti sono morti nell’attacco all’aeroporto T-4, tra cui forze iraniane», ha detto oggi l’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che nella base sono presenti «forze russe, iraniane e del movimento libanese Hezbollah», alleate del regime di Bashar Al-Assad. Il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman, non ha saputo indicare chi abbia messo a segno l’attacco.

Le accuse di Mosca
"L'attacco israeliano all'aeroporto T-4 e' stato condotto da caccia F-15 che hanno sparato diversi missili dal territorio libanese", ha affermato l'agenzia di stampa Sana, citando fonti militari. Accuse sostenute da Mosca: per il ministero della Difesa russo, sono stati due caccia dello Stato ebraico a sparare dallo spazio aereo libanese 8 missili, di cui 5 sono stati intercettati dalla difesa siriana. "Tre missili hanno colpito la zona occidentale dell'aeroporto. Nessun consigliere russo in Siria e' stato ferito", ha aggiunto Mosca. L'ipotesi israeliana era già circolata: a febbraio l'aviazione israeliana aveva lanciato un attacco contro la stessa base aerea siriana T-4 dalla quale era partito un drone iraniano che aveva sorvolato lo Stato ebraico prima di essere intercettato e abbattuto. Gli specialisti russi che hanno indagato sulla situazione a Douma dopo le accuse al regime siriano di aver lanciato un attacco chimico contro i ribelli, «non hanno rinvenuto alcuna traccia di sostanza chimica», ha dichiarato il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov. «I nostri specialisti militari si sono già recati sul posto (..) non hanno rinvenuto alcuna traccia di cloro o di qualsiasi sostanza chimica utilizzata contro i civili», ha detto in conferenza stampa. «Inoltre, quando chiedono una tempestiva, onesta indagine, noi siamo del tutto a favore. Ma se questa indagine viene condotta con l’unico obiettivo di arrivare a una precisa conclusione, e questa conclusione è che ‘è stato fatto da Assad con il sostegno di Putin’, bene, allora non possiamo discutere seriamente questo caso», ha aggiunto il capo della diplomazia russa.

Il Pentagono smentisce
Alla notizia dell'attacco, il Pentagono ha immediatamente smentito qualsiasi responsabilità, sottolineando che "in questo momento, il dipartimento della Difesa non sta conducendo attacchi aerei in Siria». "Tuttavia - ha proseguito il portavoce - continuiamo a monitorare da vicino la situazione e sosteniamo gli sforzi diplomatici in atto per portare alle loro responsabilità coloro che usano armi chimiche, in Siria e altrove".

Trump: "Animale Assad"
Il presidente americano Donald Trump, domenica aveva avvertito il regime siriano che, insieme agli alleati russo e iraniano, avrebbe pagato un caro prezzo per l'uso di armi chimiche a Duma. L'inquilino della Casa Bianca aveva condannato "l'attacco scriteriato" dell'"Animale Assad", criticando anche il suo predecessore, Barack Obama, che non aveva mantenuto la promessa di attaccare la Siria dopo che questa nel 2013 aveva superato la 'linea rossa' usando armi chimiche. E il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Tom Bossert, aveva sostenuto che "tutte le opzioni sono sul tavolo" in un'intervista alla Abc News, rispondendo a una domanda sulla possibilità di un altro raid missilistico Usa contro la Siria, dopo quello lanciato il 7 aprile 2017 in seguito all'attacco chimico su Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib, che aveva fatto piu' di 80 morti.   

La Francia nega
Anche la Francia ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco contro la base siriana: "Non siamo stati noi", ha affermato il portavoce dell'esercito, il colonnello Patrik Steiger. La Francia da subito si e' schierata con forza con Washington nel condannare l'attacco chimico a Duma di cui gli Usa ritengono Damasco responsabile. In una telefonata, Trump e il presidente francese Emmanuel Macron si sono "scambiati informazioni e analisi che confermano l'uso di armi chimiche" a Duma, ha fatto sapere l'Eliseo. La Casa Bianca ha fatto sapere che i due leader hanno "concordato di coordinare una forte risposta comune", puntando il dito contro il regime di Damasco, responsabile "per le continue violazioni dei diritti umani".